Agli ospedali di Lecco e Merate problemi nei centri di prenotazione: 'sistema lento'

Da diversi giorni ormai la situazione ai centri di prenotazione degli ospedali di Merate e Lecco è invivibile. Oltre che per gli utenti anche per gli sportellisti che, secondo quanto avrebbe detto uno dei referenti di Asst (il condizionale è d'obbligo trattandosi di un “riportato”), avrebbero il compito di fare da materasso tra l'utenza e l'azienda.
Da quando, infatti, il sistema informatico di prenotazione è cambiato a livello regionale i problemi sono quotidiani con i pc che, dovendo fare una richiesta “personalizzata”, si inceppano causando file e attese anche superiori all'ora.

Una foto scattata oggi pomeriggio al Manzoni

Dal Manzoni ci raccontano di tre “blocchi” solo nella giornata di venerdì e di ripercussioni “a catena” anche nei poliambulatori e nei reparti visti i ritardi accumulati anche per quanto attiene le accettazioni.
“Capita spesso che al mattino gli slot si riempiano velocemente perché c'è la possibilità di riservare l'accesso allo sportello da casa o comunque con anticipo anche dal totem. Un servizio utile per chi lavora, indubbiamente, ma capita non di rado che chi si presenta al CUP senza essersi precedentemente registrato non trovi spazi nell'immediato e debba tornare o dotarsi di santa pazienza e attendere ore. E, per tutti, non sempre l'orario sul bigliettino coincide poi con l'effettiva chiamata. Se le “priorità” vengono rispettate dal sistema e le “accettazioni” - salvo inghippi – viaggiano abbastanza puntuali, le “prenotazioni” vanno a rilento, con ritardi anche di un'ora e mezza se non due. Non certo per colpa degli operatori, rimasti gli stessi – quanto a numeri – anche se parrebbe che al CUP siano state ricondotte funzioni prima gestite presso altri sportelli”.
Proprio i dipendenti però sarebbero bersaglio delle lamentele degli utenti, così come i volontari del desk allestito nella hall proprio per indirizzare le persone, aiutandole se necessario con l'utilizzo dei totem.

Il Cup del Mandic

Non va meglio, come anticipato a Merate.
“Avevo necessità di prenotare una visita e mi sono recata al Mandic per procedere con il totem” racconta una sessantenne. “Erano le 9.30 del mattino e il primo posto libero lo calendarizzava per le 13. Allora ho deciso di ritornare al pomeriggio. Quando sono arrivata alle ore 15 stavano smaltendo prenotazioni delle ore 11.30! Ho desistito e me ne sono andata”.
Alla signora non è andata meglio un paio di giorni dopo quando, effettuata la prenotazione online, è riuscita a raggiungere lo sportello un'ora e mezza dopo l'orario stabilito a causa di ritardi accumulati e del sistema che non accettava gli input dell'operatore.
Tra le segnalazioni di disfunzioni c'è anche quella di chi, riuscito a prenotare regolarmente una visita, presentatosi nel reparto preposto ha scoperto che il suo appuntamento era solo sulla carta ma non era stato inserito.
L'ultimo aneddoto dal CUP è di giovedì. Un uomo dopo pranzo ha raggiunto il Mandic per una prenotazione per conto di un parente anziano. Arrivato al totem ha premuto il pulsante ma è comparsa una scritta che lo invitava a ritornare in un altro momento in quanto i posti per la giornata erano esauriti. Fortuna vuole che un cittadino che si trovava in fila, visto l'accaduto, gli offrisse il ticket lasciato da altro utente che già aveva abbandonato la “fila”. Orario indicato sul biglietto ore 14.55. Chiamata allo sportello 15.55. Puntuali al minuto ma con un'ora di ritardo.
Ritardo accumulato probabilmente da lungaggini nell'evasione delle pratiche dei precedenti utenti, causa sistema “lento”, ipotizzano gli utenti.
Se sulle ragioni non possiamo che ipotizzare o attendere migliori spiegazioni dalla direzione, sulle conseguenze non possiamo fare altro che redigere l'almanacco.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.