Vercurago: scritta a bomboletta sull'auto dell'ex, a processo

Se per le minacce ha ammesso al giudice la sua responsabilità, con fermezza si è invece dichiarata innocente in merito all’imbrattamento con la vernice dell’automobile del suo ex.
È iniziata questa mattina al cospetto del giudice Giulia Barazzetta il procedimento penale nei confronti di una donna di Vercurago accusata di minacce e di danneggiamento rispetto al suo ex convivente e della di lui autovettura perchè, secondo una tesi accusatoria ancora tutta da confermare, tra luglio 2019 e gennaio 2020 gli avrebbe inviato messaggi intimidaori sostenendo che “non lo avrebbe fatto vivere in modo tranquillo”, presentandosi anche al lavoro e il 14 novembre 2019 avrebbe scritto un’insulto con la vernice spray sul fianco sinistro dell’auto.
“Stavamo insieme da 16 anni e abbiamo avuto un figlio” ha detto l’imputata al giudice nel corso del suo esame, rispondendo alle domande del suo difensore, l’avvocato Costanza Bettiga. “Poi è stato proprio il bimbo a scoprire che lui mi stava tradendo, con una ragazza di 19 anni, amica di famiglia”. Ha ammesso quindi di aver inviato molti messaggi all’ex, ma solo perchè al di lei computer, ancora collegato all’account di lui, continuavano ad arrivare i messaggi della nuova fiamma, con tanto di foto intime e visibili dal bambino. “Gli scrivevo anche perchè aveva lasciato la sua macchina in cortile in un posto che non è adibito a parcheggio e i condomini mi chiedevano di rimuoverla” ha continuato la donna. ed è stata proprio l’automobile il fulcro dell’udienza odierna, un giorno di novembre trovata dall’ex “imbrattata” di vernice spray, con un pesante insulto in bella vista sulla fiancata lato guidatore. All’epoca dei fatti l’imputata aveva ammesso la sua responsabilità, come dichiarato anche dagli altri testimoni chiamati quest’oggi dalla pubblica accusa -rappresentata dal Vpo Mattia Mascaro- ma nel corso del suo esame la donna ha affermato di essersi addossata la colpa solo per evitare che il figlio sentisse i genitori litigare pesantemente. La scritta poi, a detta della donna, sarebbe venuta via la notte stessa grazie alla pioggia.
Il processo proseguirà il prossimo 28 giugno con l’audizione della persona offesa - oggi non comparsa per un problema di notifica - e con la discussione finale.
B.F.
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