Lecco: 'staffetta' con gli studenti per ricordare 1.055 vittime innocenti delle mafie

Millecinquantacinque nomi. Uomini, donne e perfino bambini. C'è chi ha combattuto a viso aperto, scegliendo di non piegarsi. Chi ha pagato per altri. Chi, banalmente, si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato, venendo attinto da un proiettile non certo destinato a lui. Di alcuni conosciamo le storie. Di altri, non abbiamo mai sentito parlare. Ciò che è certo è che all'appello sicuramente, mancano – purtroppo – ancora dei nominativi, anche se millecinquantacinque sono già tantissimi.

Anche Lecco, quest'oggi, 21 marzo, ha celebrato la XXVII Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Lo ha fatto grazie a Libera e al Centro di Promozione della Legalità, coinvolgendo i ragazzi delle scuole chiamati ad essere protagonisti dell'evento odierno.

Alberto Bonacina


La tappa in Questura-Prefettura

Alle 10, nel cortile della Pizzeria Fiore, la ex Wall Street, fortino del clan Coco Trovato, bene confiscato all''ndrangheta dopo gli arresti dei primi anni '90 e restituito più recentemente alla collettiva, Alberto Bonacina – numero uno di Libera – ha scandito i primi nomi al microfono, aprendo così la staffetta che ha visto schierati, sui marciapiedi cittadini, alunni dei tre istituto comprensivi e i “grandi” di Bertacchi, Parini, Fiocchi, Manzoni, Maria Ausiliatrice e Volta, tutti con un cartello arrecante un ulteriore nominativo, in una concatenazione che ha toccato poi la sede della Questura-Prefettura, fino all'arrivo fissato al Giglio di Pescarenico, altro immobile sottratto alla mafia e ora intitolato alla memoria dell'agente Emanuela Loi.

Galleria fotografica (45 immagini)


Toccati così tre luoghi simbolo: due centri di potere della criminalità diventati spazi di promozione della legalità e della convivenza e la sede dell'Istituzione Stato, di quel bene che ogni giorno combatte il male che tenta di infiltrarsi anche in una città come Lecco, solo apparentemente impermeabile al fenomeno mafioso, come attestato dalle numerose interdittive emesse negli ultimi anni.

Il sindaco a Pescarenico

Hanno prestato la loro voce per la lettura di una serie di nomi, tra gli altri, il Questore Alfredo D'Agostino, il viceprefetto Marcella Nicoletti e il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.