Giornata vittime del covid: oltre 5.300 ricoverati a Lecco e Merate da 1° paziente del 23 febbraio 2020. 'L'epidemia non è sconfitta'

Il direttore generale dell'ASST di Lecco Paolo Favini
Si celebra oggi, in tutta Italia, la seconda giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia da Coronavirus.
Due anni orsono, improvvisamente, la nostra vita quotidiana è stata stravolta da un virus ancora oggi non totalmente conosciuto.
Anche i nostri presidi ospedalieri, nel giro di una settimana, hanno visto repentinamente stravolgere la propria attività ordinaria ed il consueto fluire delle prassi di cura.
Il nostro primo paziente Covid-19 è giunto presso il Pronto Soccorso del nosocomio lecchese il 23 febbraio 2020: da lì è stato un susseguirsi di ricoveri, di unità di crisi, di una continua riorganizzazione dei reparti e delle attività.
Ancora è impresso nella mia memoria quel 28 marzo 2020 quando presso l’Ospedale Manzoni erano ricoverati 541 pazienti. In quei giorni siamo stati persino costretti ad usare i lettini ed i ventilatori delle sale operatorie come letti di rianimazione, tanto era il bisogno.
Ricordo le file delle ambulanze a Lecco e a Merate. Ricordo i visi sofferti, segnati dalla stanchezza e dalla paura, di tutti i nostri operatori sanitari che, senza tregua, affrontavano uno tsunami che nessuno mai avrebbe paventato.
Nei due anni della pandemia, che tuttora persiste, abbiamo ricoverato oltre 5.300 pazienti Covid. Molti di loro ce l’hanno fatta, altri hanno avuto una sorte infausta.
In un tempo davvero inaspettato la scienza ha prodotto vaccini che, parallelamente alle nuove cure, hanno permesso di arginare e contenere la malattia e la sua gravità e quindi anche i ricoveri in ospedale e nelle terapie intensive.
Ricordo che l’ASST di Lecco è la prima Azienda Socio Sanitaria Territoriale della Regione Lombardia per il numero di soggetti vaccinati ed a oggi sono state effettuate oltre 785.440 inoculazioni.
Non mi stancherò mai di ringraziare la comunità lecchese per la pronta risposta di civiltà nell’accogliere il vaccino.
Così come non potrò mai dimenticare la grande generosità di tutta la comunità lecchese che in ogni modo ci ha sostenuto concretamente e con apporto fondamentale in questo difficile percorso.
Mi preme dare un messaggio di speranza: le nostre terapie intensive sono libere da Covid e trentotto ancora sono i pazienti ricoverati ad oggi nei reparti di degenza.
Di certo la pandemia non è sconfitta ed è alquanto difficile fare delle ipotesi sul futuro.
Questo virus ci ha abituati a repentini cambi di scena, ma personalmente sono convinto che la scienza, unitamente ai comportamenti corretti di ciascuno di noi, ci porterà, se non a debellare il virus, quantomeno ad una convivenza sufficientemente controllabile e tollerabile.
Permettetemi un ultimo ringraziamento, dal profondo del mio cuore, ai 3.300 dipendenti che a vario titolo e ruolo si sono adoperati per far fronte alla pandemia, nessuno escluso, comprendendo anche gli operatori delle Aziende esterne che svolgono attività all’interno delle nostre strutture.
 
Paolo Favini
Direttore Generale ASST Lecco
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