Lecco: non si può dire ma i 'postmacchiaioli' inaugurano le grandi mostre 2022

Inaugurata a Palazzo delle paure la prima delle grandi mostre del nuovo calendario predisposto dall’amministrazione comunale con la conferma della collaborazione con la società Vidi per l’aspetto organizzativo e con la storica dell’arte Simona Bartolena per la curatela.

Dopo l’Ottocento lombardo, i “Paesaggi possibili”, la scapigliatura e i macchiaioli, lo sguardo si sposta ora sulla mostra  “La luce del vero” che dei macchiaioli rappresenta la naturale continuazione trattando appunto degli eredi di quel “movimento” che ebbe patria d’elezione la Toscana. “L’eredità della pittura macchiaiola da Fattori a Ghiglia” è infatti il sottotitolo della rassegna che è un nuovo anello di una catena che nel progetto complessivo ci porterà da qui al 2024 attraverso altre cinque esposizioni fino agli anni Sessanta del Novecento, quasi fosse un corso di storia dell’arte italiana tra il XIX e il XX secolo.
All’inaugurazione sono intervenuti la conservatrice dei musei Barbara Cattaneo, l’assessore alla cultura Simona Piazza, il direttore di “Vidi” Fabio Sanvito e appunto la curatrice Simona Bartolena.

Simona Piazza e Barbara Cattaneo. Sotto Simona Bartolena e Fabio Sanvito

Esposto un centinaio di opere suddivise in tre sezioni: i pittori fiorentini, la cosiddetta scuola di Livorno e il Caffè Bardi, la “corrente” che seguì il musicista Giacomo Puccini a Torre del Lago in Versilia e dalle atmosfere più simboliste. A proposito di Livorno, Bartolena ha ricordato come la città portuale toscana fu per un certo periodo un polo culturale non indifferente, secondo solo a Firenze, e il Caffè Bardi fu luogo di ritrovo di artisti come lo fu il fiorentino Caffè Michelangelo. Da quel caffè – per dire – passò anche Amedeo Modigliani prima di andare a Parigi. Come passò Oscar Ghiglia che avrebbe potuto emulare Modigliani se solo fosse andato anch’egli nella capitale francese. Non lo fece, accontentandosi di una gloria minore.
La rassegna – è stato detto – è quindi l’occasione per avvicinarsi a un gruppo di autori poco conosciuto al grande pubblico, eterogeneo e complesso: dai fratelli Gioli alla famiglia Tommasi, da Llewelyn Lloyd a Ulvi Liegi, da Oscar Ghiglia a Plinio Nomellini, da Mario Puccini a Giovanni Bartolena, uniti dalla vocazione per il vero e per i soggetti tratti dalla vita quotidiana e dalla formazione di ascendenza macchiaiola. Alcuni di loro resteranno sempre fedeli alla lezione dei maestri, altri, invece porteranno la loro ricerca verso ambiti assai diversi da quelli di origine. Il percorso espositivo si sviluppa come un racconto che, dall’esempio dei maestri - da Giovanni Fattori a Silvestro Lega - giungerà a risultati più contemporanei con artisti quali Oscar Ghiglia e Lorenzo Viani, intrecciando l’analisi stilistica, il racconto biografico, la lettura iconografica e la ricerca storico-sociale.

«Si dice postmacchiaioli – ha aggiunto Bartolena – che è parola orribile e che non vorrei mai usare, ma si usa per definire un’area precisa: si tratta di due generazioniu di artisti che hanno seguito la lezione dei grandi maestri come Lega, Fattori e Signorini, per poi seguire percorsi propri che ci accompagnano al Novecento».
Un’occasione di richiamo non soltanto per gli appassionati della città e del territorio, come ha sottolineato l’assessore Piazza che vede nelle “grandi mostre” cittadine un volano per il rilancio turistico e un’opportunità anche per far conoscere ai visitatori le collezioni delle gallerie d’arte civiche (allo stesso Palazzo delle paure e a Villa Manzoni).
Con “La luce del vero” si continua quindi un percorso che nei prossimi tre anni toccherà  il verismo e la pittura sociale, il simbolismo, le avanguardia dei primi vent’anni del XX secolo, il periodo tra le due guerre per arrivare appunto agli anni Sessanta con la pop art e l’arte povera.

La mostra è aperta fino al 19 giugno, il martedì dalle 10 alle 14 e da mercoledì a domenica dalle 10 alle 18 (lunedì chiuso). Biglietto d’ingresso, 10 euro (ridotto 7 euro).
Anche in questa occasione è prevista l’organizzazione di visite guidate e si terranno tre conferenze collaterali programmate per il mese di maggio e dedicate alla scuola di Livorno, ai maestri postmacchiaioli e al Caffè Bardi.
D.C.
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