Lecco: non si può dire ma i 'postmacchiaioli' inaugurano le grandi mostre 2022
Inaugurata a Palazzo delle paure la prima delle grandi mostre del nuovo calendario predisposto dall’amministrazione comunale con la conferma della collaborazione con la società Vidi per l’aspetto organizzativo e con la storica dell’arte Simona Bartolena per la curatela.
All’inaugurazione sono intervenuti la conservatrice dei musei Barbara Cattaneo, l’assessore alla cultura Simona Piazza, il direttore di “Vidi” Fabio Sanvito e appunto la curatrice Simona Bartolena.
Simona Piazza e Barbara Cattaneo. Sotto Simona Bartolena e Fabio Sanvito
La rassegna – è stato detto – è quindi l’occasione per avvicinarsi a un gruppo di autori poco conosciuto al grande pubblico, eterogeneo e complesso: dai fratelli Gioli alla famiglia Tommasi, da Llewelyn Lloyd a Ulvi Liegi, da Oscar Ghiglia a Plinio Nomellini, da Mario Puccini a Giovanni Bartolena, uniti dalla vocazione per il vero e per i soggetti tratti dalla vita quotidiana e dalla formazione di ascendenza macchiaiola. Alcuni di loro resteranno sempre fedeli alla lezione dei maestri, altri, invece porteranno la loro ricerca verso ambiti assai diversi da quelli di origine. Il percorso espositivo si sviluppa come un racconto che, dall’esempio dei maestri - da Giovanni Fattori a Silvestro Lega - giungerà a risultati più contemporanei con artisti quali Oscar Ghiglia e Lorenzo Viani, intrecciando l’analisi stilistica, il racconto biografico, la lettura iconografica e la ricerca storico-sociale.
Un’occasione di richiamo non soltanto per gli appassionati della città e del territorio, come ha sottolineato l’assessore Piazza che vede nelle “grandi mostre” cittadine un volano per il rilancio turistico e un’opportunità anche per far conoscere ai visitatori le collezioni delle gallerie d’arte civiche (allo stesso Palazzo delle paure e a Villa Manzoni).
Con “La luce del vero” si continua quindi un percorso che nei prossimi tre anni toccherà il verismo e la pittura sociale, il simbolismo, le avanguardia dei primi vent’anni del XX secolo, il periodo tra le due guerre per arrivare appunto agli anni Sessanta con la pop art e l’arte povera.
Anche in questa occasione è prevista l’organizzazione di visite guidate e si terranno tre conferenze collaterali programmate per il mese di maggio e dedicate alla scuola di Livorno, ai maestri postmacchiaioli e al Caffè Bardi.
D.C.