Valmadrera: giovane a processo per un furto al distributore di benzina
Girava di notte in bicicletta con strumenti da scasso: così è stato identificato e fermato dalla Squadra Mobile di Lecco un 34enne, oggi accusato sì di possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli, ma anche di un furto aggravato perpetrato qualche giorno prima in una stazione di servizio a Valmadrera.
Il legale rappresentante del distributore di benzina si è oggi presentato al cospetto del giudice Paolo Salvatore per testimoniare in merito all'intrusione subita la notte tra il 13 e il 14 luglio 2020: il colpo, ripreso dalle telecamere di videosorveglianza gli sarebbe costato, oltre a circa 250 euro in moneta sottratte alle macchinette per i servizi di autolavaggio, ben 8500 euro di danni. Non avendo riconosciuto l'uomo in video, il titolare dell'attività non avrebbe potuto fare altro che denunciare l'accaduto alla Polizia.
Una decina di giorni più tardi gli uomini della Questura di Lecco – questo il racconto reso in aula dagli agenti coinvolti nelle indagini – si sarebbero imbattuti nel giovane oggi imputato, in sella di una bicicletta da donna e con in spalla uno zaino contenente due chiavi inglesi, un flaconcino di metadone e dei contanti.
Dell'identificazione del giovane si sarebbero quindi occupati gli agenti della Squadra Mobile che, immagini di videosorveglianza alla mano, sono stati in grado di riconoscere nel soggetto fermato il presunto autore del furto: l'avrebbero incastrato la bicicletta da donna su cui viaggiava la sera del 24 luglio e su cui sarebbe stato visto arrivare alla pompa di Valmadrera, il riconoscibile taglio di capelli (portati lunghi e raccolti in una coda) ed una serie di tatuaggi che ricoprivano l'intero braccio destro e il braccio sinistro fino al gomito. Infine il riconoscimento sarebbe avvenuto anche grazie alla perquisizione domiciliare, durante il quale sarebbero stati rinvenuti gli indumenti indossati la notte del 13 luglio.
Per la prossima udienza, fissata il 29 giugno, sono previsti l'esame dell'imputato (difeso in aula dall'avvocato Marco Rigamonti, oggi sostituito da collega Pietro Monti) e la discussione.