Per costruire il futuro occorre leggere criticamente il presente
penso possa convenire con me che se esiste un aspetto positivo nello svolgersi di vicende negative sia quello di trarne tesoro per evitare o perlomeno ridurre l'eventualità che possano riaccadere.
Pur nell'attuale prioritario scenario minaccioso internazionale non mi sembra secondario cercare di contribuire a illuminare aspetti salienti ad esso collegato visto il loro ricondursi a fattori che definirei di sistema.
Mi riferisco a quella che da più parti viene definita una vera e propria speculazione sui prezzi energetici ed in particolare su quello dei carburanti.
Proprio ieri ho assistito ad un siparietto televisivo in cui ci si chiedeva il perché i prezzi alla pompa salgono tempestivamente sull'onda della situazione ucraina (ed annessi) anche se nei serbatoi dei venditori ci sono carburanti acquistati molto prima. Con la stessa logica e a livelli ben più macro non si comprende perché a fronte di contratti d'approvvigionamento di medio e lungo periodo con relative ingentissime quantità stoccate a prezzi inferiori, si applichino poi "in tempo reale"prezzi esorbitanti alle utenze terminali.
Il tutto peraltro evidenziato anche da una vera e propria denuncia da parte del chiacchierato ministro della transizione ecologica Cingolani che pubblicamente ha definito questo stato di cose come una palese truffa ai danni dei cittadini-consumatori, visto che ad esempio il costo di estrazione del gas è rimasto lo stesso e al contempo assurdamente moltiplicato per dieci come prezzo finale.
Durante la salottiera e paradigmatica trasmissione si erano alternati pareri e balbettii tesi a giustificare in qualche modo questi anacronistici andamenti di mercato senza peraltro indicare concrete e realmente percorribili soluzioni se non un possibile intervento da parte del Governo, che avrebbe potuto tassare questi guadagni ingiustificati. Come dire che il cittadino paga, gli speculatori incassano e lo Stato fa da ricettatore.
Non che invece si affronti realmente e a viso aperto una distorsione strutturale delle leggi di mercato che di fatto legittima la speculazione arrivando persino a praticarla su beni primari come quelli essenziali di riso, grano e acqua, per non dire altro.
Dove sono i difensori del mercato come paradigma ideale del nostro vivere, cosa hanno da balbettare rispetto alle sue sistematiche contraddizioni che legittimano vere e proprie ingiustizie subordinando la qualità della vita di moltissimi ad interessi di pochi ?
Leggo sui media locali di "scuole di formazione di altissimo livello" che si interrogheranno sulla "Costruzione del futuro"con tanto di parterre con prestigiosi testimonial e peraltro prevedendo tra i relatori pure la presenza del ministro Cingolani.
Si avrà il coraggio in quei contesti di andare anche a fondo nell'analisi critica delle distorsioni strutturali di un sistema sempre più asfittico viste le palesi conseguenze d'inequità sociale, economica ed ambientale che sta producendo a vari livelli ?
Mi permetto qui d'aggiungere più sotto questa serie di semplici quanto "strutturali" interrogativi " che avevo pubblicamente posto un paio d'anni fa senza registrare alcuna risposta. Spero sia la volta buona.
Germano Bosisio
MA QUALCUNO PUO' SPIEGARE PERCHE' DOBBIAMO SEMPRE CRESCERE ?
Da cittadino comune soverchiato da un continuo rovesciamento mediatico, specialmente televisivo, di valutazioni economiche e finanziarie non posso non pormi e porre alcuni semplici quanto laceranti interrogativi in cerca di risposte :
C'è qualcuno che ci sa spiegare in modo semplice e comprensibile a tutti perché si debba sempre "crescere" ? Esiste in natura un essere vivente che cresce illimitatamente ?
Perché invece di crescere continuamente, per svilupparci in modo realmente umano, non si distribuisce meglio la ricchezza ?
Perché il rispetto del pagamento del Debito degli Stati è più importante della vita stessa degli uomini e dei cittadini che li compongono, specie dei più bisognosi ( vedi Grecia, America Latina e via di seguito ...) ?
Perché questo Debito è pesantemente sopraffatto da Mercati, tutt'altro che virtuosi come si vorrebbe far credere, in cui prevale il movente speculativo a scapito delle esigenze primarie di milioni di persone e quindi di fatto condizionante la democrazia effettiva dei Popoli ?
Perché queste semplici ma scomode domande non sono mai poste nei grandi talk televisivi ?