Lecco: agente immobiliare di nuovo a giudizio per una 'caparra'

Era già stata condannata la scorsa estate dal giudice Enrico Manzi a due mesi di libertà condizionata, sempre per il medesimo reato (anche se in quel caso la Procura l’aveva accusata di truffa, con il giudice che aveva riqualificato il capo d’imputazione pronunciando la sentenza). Quest’oggi è tornata al banco degli imputati, stavolta al cospetto della collega Giulia Barazzetta, per una vicenda non del tutto diversa da quella che si era conclusa giusto qualche mese fa.
Si trova infatti accusata di appropriazione indebita una ex titolare di un’agenzia immobiliare di Lecco, E.G. queste le sue iniziali, perché secondo una tesi accusatoria ancora tutta da confermare si sarebbe intascata la caparra di un affitto di una coppia, in qualità di clienti dell’immobiliare. È stata proprio una delle parti offese a raccontare al giudice i fatti che l’hanno portata, insieme al compagno, a sporgere querela nei confronti dell’imputata: “ci eravamo rivolti a lei per trovare casa” ha raccontato la donna rispondendo alle domande del Vpo Mattia Mascaro. “E per una prima sistemazione ci eravamo trovati bene. Abbiamo dovuto cambiare casa perché quella in cui vivevamo non era più affittabile e così ce ne propose un’altra, sempre nella stessa via. Ci siamo spostati a settembre del 2018 e a lei abbiamo corrisposto parte della caparra”.
Il totale infatti “uscito” dalle casse della coppia è stato di 1.950 euro: 1.025 dati in bonifico ai proprietari, il resto in parte con bonifico e in parte con i contanti all’agente, che avrebbe dovuto corrisponderli alla proprietà. “Dopo qualche mese ci hanno chiamato i proprietari dicendoci che quei soldi non gli erano stati dati - ha continuato la teste - ed è stato un fulmine a ciel sereno: ho provato a contattare l’agenzia e la donna mi ha risposto dicendomi che aveva dei problemi economici ma che avrebbe risolto tutto”. Ad oggi, a detta della parte offesa, quei soldi ancora non si sono visti.
Il processo proseguirà il prossimo 11 luglio con l’audizione dei testimoni residui, l’esame dell’imputata e la discussione.
B.F.
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