Valsassina, stalking verso l'ex: il PM chiede 8 mesi, il giudice condanna un 51enne a 4 anni e mezzo

Il Tribunale di Lecco
Una condanna pesante, che supera di gran lunga la richiesta dalla pubblica accusa. È stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione un uomo di 51 anni dell’Alto Lago tacciato di atti persecutori (stalking) nei confronti della ex compagna.
La gravosa sentenza è stata pronunciata questa mattina dal giudice Giulia Barazzetta. Mancava solo il verdetto: le parti infatti avevano già presentato le loro conclusioni lo scorso 11 gennaio e all’epoca la pubblica accusa, rappresentata dal Vpo Mattia Mascaro, aveva chiesto “solamente” 8 mesi.
Tutto era iniziato qualche tempo dopo la separazione della coppia, residente in un paesino della Valsassina, avvenuta nel 2011 quando le figliolette nate dalla loro relazione avevano rispettivamente quattro anni e un anno e mezzo; se per i primi tempi i due ex erano riusciti a mantenere dei rapporti quantomeno civili, successivamente l’imputato avrebbe iniziato a porre in essere delle condotte, quali ingiurie, minacce e insulti, che hanno costretto la donna a rinvolgersi alle autorità, tanto che a fine 2013 il 51enne era stato raggiunto da un richiamo da parte del Questore. Ma questo provvedimento non aveva sortito alcun effetto, anzi, aveva fatto credere all’uomo di essere nel bel mezzo di un “complotto” organizzato dalle Istituzioni, spingendolo a presentarsi di continuo alle abitazioni o nei luoghi di lavoro dei famigliari e dei contatti della ex per chiedere loro aiuto. Poi nel 2015 l’imputato avrebbe iniziato a presentarsi diverse volte anche davanti alla scuola delle figlie e alla presenza non solo di queste ultime e della loro mamma ma anche di insegnanti, genitori e bambini avrebbe inveito contro l’ex minacciandola e insultandola.
Tanti gli episodi descritti nel corso del dibattimento. Il giorno della prima comunione della primogenita, l'uomo, per quanto raccontato, aveva insultato la ex e la sua famiglia - tra cui anche la mamma di lei, nota in paese per il suo ruolo di amministratrice pubblica - nel bel mezzo della cerimonia in chiesa. L’imputato era stato definito una “persona irosa che non sa contenersi” dall’avvocato Alessandra Carsana, costituitasi parte civile per la ex compagna dell’imputato, la quale nel presentare le sue conclusioni nella scorsa udienza di gennaio aveva tenuto a sottolineare come il comportamento dell’uomo abbia condizionato non solo l’esistenza della donna ma anche il modo di essere delle sue due figlie, in particolare la maggiore. Quest’ultima infatti era stata anche sentita in audizione protetta per accertare dei presunti maltrattamenti che sarebbero avvenuti nei suoi confronti da parte della nonna: una segnalazione che pare essere arrivata proprio dal padre, ma che subito era stata archiviata da parte della Procura lecchese per la non sussistenza degli elementi a suo carico. Ma non solo, le bambine hanno assistito a scene che un figlio non dovrebbe mai vedere, costringendo spesso i carabinieri ad intervenire nel passaggio delle piccole fra i genitori secondo le disposizioni di affidamento. E avrebbero anche creduto che la loro mamma fosse ammalata, perché il padre avrebbe -sempre secondo quanto riportato dall’avvocato di parte civile- riferito loro che il suo nuovo compagno le avesse attaccato chissà quale malattia venerea.
Tutto ciò aveva portato la ex compagna del 51enne a cambiare le proprie abitudini di vita, portandola a vivere nel costante timore dato che lui più di una volta l’avrebbe seguita oltre a riempirla di messaggi dal contenuto ingiurioso.
Diversa era stata invece la ricostruzione di quanto avvenuto da parte del difensore dell’uomo. L’avvocato Marco Rigamonti, alla scorsa udienza, aveva insistito per l'assoluzione asserendo che il suo assistito abbia posto in essere le condotte a lui ascritte a causa del dolore provato per non poter più rivedere le figlie.
Il giudice ha invece ritenuto colpevole l’uomo, che non solo è stato condannato ad una pena pesante, ma anche al risarcimento di 60mila euro in via definitiva e al pagamento delle spese legali.
B.F.
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