Lecco perduta/313: al Brick, niente benzina ma tanti ricordi

Novant’anni per quella “pompa” di benzina al Brick, sul lungolago più settentrionale della città, verso la periferia delle Caviate. Il distributore è stato progettato e realizzato nel 1932/1933 dal noto architetto Mario Cereghini, deceduto nel 1966. Era un impianto nuovo, moderno, con ampi spazi per non rompere il paesaggio che si poteva ammirare dalla via costiera che proprio in quegli anni stava superando la “sporgenza” rocciosa in zona Caviate. Il nuovo nastro stradale sulla riviera evitava il lungo giro del colle di Santo Stefano del quale oggi rimane il primo tratto denominato via Stelvio, che muove dalla “trincea” presso villa Dubini per scendere sino al bivio di via dell’Abbadia.


Le pompe a lago

“Ero nello studio Cereghini – ricordava in un’intervista del 1993 il geom. Angelo Pizzi, classe 1914, storica Penna nera dell’ANA di Lecco – quando venne realizzato il distributore. Venne voluto da Dell’Oca di Como, con benzina Shell. Per i calcoli del cemento armato vi fu la collaborazione dell’ing. Giosuè Todeschini. E’ stata sicuramente una costruzione moderna e di novità per tutto il settore. I distributori di benzina erano allora due in tutta la città di Lecco: oltre a quello al Brick c’era quello all’incrocio detto delle Quattro Strade, che è l’attuale largo Montenero, passaggio obbligato in direzione Valsassina e Valtellina”.
I più anziani frequentatori del Brick possono ricordare al distributore il popolare Cecchino, seguito dalla ultraventennale presenza di Valerio Esposito, noto tifoso rossonero; è arrivata poi la famiglia Rigamonti, in particolare con le figlie Erica ed Areta: una presenza, la loro, durata oltre dieci anni e cessata tre mesi fa, a metà dicembre scorso. Da allora il bar è chiuso e le pompe di benzina non funzionano sia sul lato strada che su quello a lago.


Le pompe della circolazione stradale

La singolare posizione dell’attuale Tamoil, proprio all’inizio della superstrada lariana 36, lo investe del ruolo di “casello” di sosta: è diventato ancora più evidente con l’apertura del sentiero del Viandante, in quanto gruppi di escursionisti giungono presso il distributore e chiedono spesso ulteriori informazioni in quanto la segnaletica di orientamento può destare qualche incertezza.
Nei ricordi del Tamoil non mancano avvenimenti singolari: nella caldissima estate del 2003, quando la temperatura nel primo pomeriggio raggiungeva i 42 gradi, Esposito vinse la scommessa di emulare i militari italiani in Africa settentrionale durante l’ultimo conflitto mondiale degli anni ’40, visti in un documentario, con il “fenomeno” dell’uovo cotto al sole e all’aria sulla “corazza” della pompa di benzina.


Valerio Esposito e, sulla sinistra, i protagonisti del cimento invernale 2005 (Manuel Esposito, Mario Barozzi ed Elio Pezzini)

Nel Capodanno 2005 tre coraggiosi si tuffarono nelle acque gelide del lago, protagonisti di un cimento invernale organizzato tra gli amici del bar. Erano Mario Barozzi, 60 anni, Elio Pezzini, 32, e Manuel Esposito, 28.
Ora la situazione del Brick Tamoil, dimesso e abbandonato, ha avuto eco anche in una recente seduta del Consiglio Comunale di Lecco, con gli interventi di Cinzia Bettega e Peppino Ciresa. L’assessore all’ambiente Renata Zuffi ha assicurato il suo interessamento per accertare quanto sta avvenendo. I primi motoscafi di primavera, della nascente stagione nautica, raggiungono le colonnine di carburante di distribuzione verso il lago, ma non c’è possibilità di fare rifornimento perchè le pompe sono chiuse: è più che auspicabile, quindi, una sollecita soluzione di tale situazione che rappresenta un “biglietto di accoglienza” tutt’altro che gradito per il tanto auspicato turismo sul lago. Tornando la benzina, riprenderà anche il movimento che arricchirà il Brick di nuovi ricordi.
A.B.
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