Mandello: ritorna il rombo delle Guzzi per l'avviamento motori con pezzi memorabili

Il rombo della Moto Guzzi è tornato a farsi sentire a Mandello del Lario. Nell'anno dei 100 + 1 anni del marchio dell'Aquila, quest'oggi, 13 marzo, dinnanzi all'iconico cancello rosso della fabbrica, si è ripetuto l'atteso avviamento dei motori, una manifestazione-cerimonia indubbiamente di grande richiamo, promossa dal Comune e dal Moto Club Guzzi Mandello del Lario.

 I rappresentanti del Moto Club Guzzi

"Per festeggiare l'anniversario della nascita della Moto Guzzi, ogni anno utilizziamo la domenica che più si avvicina al 15 marzo, che è la data di fondazione nel 1921 a Genova. Qui si riaccendono i motori" ha spiegato il sindaco Riccardo Fasoli, sottolineando come l'iniziativa dunque onori la memoria dell'avvio dell'avventura guzzista e allo stesso tempo celebri il ritorno in sella dopo la pausa invernale. Un centinaio le due ruote sfilate nel corso della mattinata sul circuito di prova allestito in paese. "Riusciamo a mettere in strada tutti quei mezzi che hanno fatto la storia, si riescono a mettere in strada moto che difficilmente si vedono, se non al museo: è davvero uno spettacolo".


Ospiti, per così dire, d'onore, sono state la Moto Guzzi quattro valvole cinquecento, il Condor 500, il Dondolino 500, la Bicilindrica 500, il Bialbero 350 e la 8 Cilindri 500.
Sono stati anche presentati i "Galletti" che parteciperanno al Rally Italia con partenza ed arrivo proprio dinnanzi alla fabbrica di Mandello e giro di boa alla porta di Brandeburgo a Berlino.

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Tra le moto più antiche in funzione una normale del 1922, che è stata accesa e ha fatto un giro in circuito abbinata a una v7 anniversario targata nel 2022: cento esatti tra una e l'altra.
"Noi abbiamo il solo moto club Guzzi il cui statuto ci è stato dato dalla ditta Guzzi. Abbiamo una sezione di moto d'epoca a cui si dedicano principalmente le persone di una certa età, i giovani sono invece più orientati sulle nuove Guzzi. Il moto club ha soci in tutta Europa, oggi sono presenti anche nove tedeschi che vorrebbero collaborare al motoraduno internazionale" ha sottolinato Italo Mario de Marcellis, presidente del sodalizio, orgoglioso, a 83 anni, di portare ancora su strada modelli "elaborati" a cui altrimenti sarebbe interdetta la possibilità di circolare.

Arnaldo Dallamano

Tra gli appassionati presenti anche Giuseppe Todero, in Guzzi fin da bambino grazie al padre che ha lavorato negli stabilimenti di Mandello da dopo la guerra fino al 2005. "Ho respirato da sempre Pane e Aquila" - ha detto - "La mia moto preferita è il 350 bi-albero, campione del mondo del 1956 e degli anni antecedenti".
Non è mancato nemmeno Antonio Frigerio, storico collezionista che ha ereditato le moto Guzzi dal padre che le collezionava da più di 60 anni. "Ora mi segue anche mio figlio Andrea in questa passione, siamo alla terza generazione, contiamo di arrivare alla quarta".

Frigerio due settimane fa ha toccato quota 200 moto da collezione di proprietà. "Non è tanto il numero, quanto la qualità, sono tante ma non le dirò dove le tengo- dice scherzosamente- Ci sono collezionisti che ne hanno molte di più di me, ma di qualità inferiore, a parer mio non ha senso averne tante ma mal tenute, le mie sono tutte in ottimo stato di salute. Ho tutte le moto da corsa e la produzione stradale dal 1921 fino al 1960. L'arco di tempo più significativo per quanto riguarda la Guzzi delle Origini. Nel tempo ci sono state evoluzioni e passaggi di mano ma fortunatamente sono riuscito ad ottenerle arrivando fino ad oggi. La mia Guzzi preferita è la bicilindrica del 1951".

Il sindaco Fasoli

Durante la mattinata è stato premiato con targa il signor Arnaldo Dellamano, insignito della carica di socio onorario del "Moto Guzzi World Club" come custode della passione guzzista.
"Ho lavorato per più di 63 anni su queste moto, ora a 87 anni sono in pensione ma non riesco a staccarmi da questa passione, nel tempo libero mi diverto ancora e mi diletto a fare qualche lavoretto su queste splendide moto da buon pensionato".

Una mattinata quindi a suon di rombi, prove e sorrisi, sotto il cielo blu di Mandello.
A.G.
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