Bellano: per fermare la 'febbre del pianeta' gli alunni lavorano a maglia, 'sul filo di lana'


Lavorare a maglia a scuola, nel 2022? A Bellano è successo, grazie all'iniziativa “Sul filo di lana per fermare la febbre del pianeta” che ha visto coinvolti 17 alunni di prima media della scuola Monsignor Luigi Vitali.  “Il nome del progetto è stato scelto per due motivi - spiega Costanza Panella, presidente del circolo Legambiente Lario sponda Orientale, ideatrice dell'iniziativa accolta con piacere dal corpo docenti – Primo per il lavoro a maglia in sè e poi per il suo significato metaforico, “all’ultimo minuto, in extremis”, qualcosa che sta facendo l’ultimo respiro, proprio come la Terra, ormai al limite”.
Quattro, nel concreto, gli incontri promossi con lo scopo di sensibilizzare gli alunni al tema del rispetto dell'ambiente, attraverso una pratica non più così diffusa tra le nuove generazioni come appunto il lavorare la lana. Si è partiti proprio dall'approfondire il discorso del cambiamento climatico in corso per poi introdurre la maglia, leggendo alcuni passaggi del libro di Loretta Napoleoni “Sul filo di lana”, incentrato proprio su tale “arte” capace di riportare alla luce ricordi personali, vicende sentimentali e aneddoti familiari ma anche  di raccontare meccanismi globali economici e politici.
I quadrotti realizzati dai ragazzi
Al terzo incontro è stato proposto il lavoro a maglia vero e proprio: alcuni ragazzi avevano già l'occorrente grazie a mamme e nonne, ad altri è stato dato tutto dall’associazione. Questo lavorare a maglia “ha avuto l’intento di far capire che da soli non si ottengono risultati, ma insieme si può fare molto – spiega Costanza - Come per l’ambiente e il clima, uniti possiamo fare tanto. Ai ragazzi è stato insegnato a mettere i punti sui ferri e a lavorare la maglia diritta. Hanno partecipato anche alcune nonne u una maestra di maglia. Al quarto incontro abbiamo chiuso la catenella e terminato così i quadrotti delle dimensioni di circa 20 centimetri per 20. E’ stato interessante vedere l’attenzione di questi giovani che sono passati dall’ascolto al lavoro ai ferri in modo fiducioso e volenteroso, in aula c’era comunicazione e dialogo ma senza chiasso”.
I quadrotti confezionati dagli alunni – ed altri 10 inviati dal Circolo di Lecco - saranno ora assemblati dalle nonne e dalla stessa Costanza: la coperta ottenuta verrà portata in classe e insieme ai ragazzi si deciderà la collocazione. Sarà come “ un arazzo: verrà appesa in aula o nel corridoio, con la spiegazione del motivo per cui è stata fatta” prosegue Panella.
“Mi sono divertito perché non ero capace” afferma Pietro. “E’ molto bello perché è un lavoro che possono fare tutti. Pensavo che fosse più difficile ma in realtà è più facile del previsto” scrive Elisa. “E’ stata una nuova esperienza molto bella quanto difficile, però imparare nuove cose è sempre utile. Si potrebbe usare la maglia come passatempo invece che utilizzare il cellulare” il commento di un altro compagno. Un'esperienza dunque apprezzata. E apprezzabile.
Moira Acquistapace
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