Biker 29enne morto nello schianto sulla Lecco-Ballabio: archiviato il fascicolo a carico dell'automobilista

Enrico - Kikko - Centali
Il giudice per le udienze preliminari Salvatore Catalano ha ritenuto corretta la ricostruzione della Procura, rigettando di fatto, l'opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata la scorsa settimana dall'avvocato Gloria Agostini per conto della famiglia di Enrico Centali, il motociclista mandellese di 29 anni deceduto in un sinistro stradale verificatosi lo scorso aprile nel tunnel della Lecco-Ballabio.
Una domenica pomeriggio che appariva uguale a tante altre, ma che si è rivelata purtroppo l'ultima per il giovane. Stava percorrendo l'arteria in sella alla sua Yamaha Enrico, quando si è verificato il violento impatto con l'autovettura condotta da A.C., 45enne residente a Lecco. I soccorritori, giunti sul posto tempestivamente, non avevano potuto fare altro che constatare il decesso del mandellese che sembra si trovasse in fase di sorpasso quando è finito contro la Kia che proveniva dalla direzione opposta. Per l'impatto il 29enne è stato sbalzato dalla sella della due ruote, compiendo un volo di diversi metri per poi atterrare esanime sull'asfalto.
Importanti anche le ferite riportate dal conducente della vettura che era stato preso in carico dai sanitari giunti in forze nel tunnel, con il successivo trasferimento in elisoccorso all'ospedale. Gli accertamenti affidati alla Polizia stradale erano sfociati in un fascicolo d'indagine per omicidio stradale originariamente affidato al procuratore facente funzione Alessandro Pepè, con l'iscrizione nel registro degli indagati – quale atto dovuto - del 45enne alla guida della vettura.
La ricostruzione del sinistro ha però spinto la Procura – nella persona del dottor Cuno Tarfusser, subentrato appunto al collega - a chiedere l'archiviazione del fascicolo a carico del lecchese, non rilevandone profili di responsabilità penale relativamente all'evento mortale.
Si è opposto l'avvocato Agostini che ha chiesto al giudice per conto della famiglia Centali, la possibilità di disporre una consulenza cinematica per fare piena luce sulla tragedia, con particolare riferimento alla velocità di percorrenza dell'arteria da parte del 45enne. Dopo essersi riservato però, il giudice Catalano ha ritenuto che gli elementi raccolti dalla Polstrada nel corso degli accertamenti – con il contributo anche del sistema di videosorveglianza - avessero già fornito elementi sufficienti in ordine alla dinamica del sinistro.
Resta ancora al vaglio della Procura invece, la posizione dell'amico che si trovava insieme ad Enrico al momento del tragico sinistro e che, secondo quanto sin qui emerso, avrebbe percorso la medesima arteria in sella alla sua motocicletta, senza tuttavia fermarsi dopo l'evento. Omissione di soccorso è l'ipotesi di reato contestata al centauro classe 1994 anch'egli residente a Mandello. Soltanto nei prossimi mesi si potrà conoscere il destino di questo fascicolo.
G.C.
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