Calolzio: a Pascolo si riflette sull'oratorio di oggi e di domani, collaborando con i laici

Emanuele Poletti
L’oratorio tra passato, presente e futuro. Questo il tema della serata di riflessione con don Emanuele Poletti, direttore dell’Ufficio diocesano Pastorale Età Evolutiva (UPEE), proposta lunedì a Pascolo.
Introdotto dal parroco don Andrea Pirletti, l’ospite ha portato i presenti al cuore dell’incontro ponendo due domande: “Come e cosa vorrebbe essere l’oratorio in futuro? Chi può portare avanti questa idea di oratorio?”
Don Emanuele ha trovato in San Giovanni Bosco un esempio ancora attuale per la pastorale giovanile, in quanto il suo oratorio si basava su quattro punti: “Il primo è l’oratorio come casa, come luogo di accoglienza per tutti quei giovani che oggi come allora non sono compresi dai propri cari, quei giovani che in un certo senso sono orfani. Il secondo è l’oratorio come cortile, cioè uno spazio dove i ragazzi e i bambini possono giocare, accompagnati da un educatore che gli faccia capire chi sono veramente. L’oratorio come scuola, dove si possa essere ascoltati e aiutati. Infine l’oratorio come Chiesa: bisogna insegnare ai giovani che per essere dei buoni cristiani bisogna essere anche dei buoni cittadini”.
Padre Poletti ha poi proseguito delineando i punti chiave per vivere l’oratorio oggi: “L’oratorio deve essere un luogo aperto a tutti dove lo stare insieme, l’incontrarsi siano la quotidianità. Basato su una proposta specifica, quella evangelica e costruito con un profondo rapporto con il territorio e la comunità locale”.
Infine il direttore dell’Upee ha spiegato che: “Con il passare del tempo molto probabilmente ci saranno sempre meno preti, quindi la gestione delle parrocchie e degli oratori dovrà fondarsi sulla cooperazione tra clero e laici, in particolar modo i laici. Proprio per questo motivo nel 2014 è nata l’idea dell’equipe educative, cioè un gruppo di laici responsabili dell’oratorio, persone autorevoli e non autoritarie, che siano capaci di gestire in autonomia le attività quotidiane e straordinarie della parrocchia”.
Don Emanuele ha poi concluso la serata ricordando che per far crescere un bambino si ha bisogno di tutta la comunità, non solo dei genitori.
F.R.
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