Mandello: bambini in campo per dare 'Un calcio alla guerra'

"Non possiamo sempre fare grandi cose nella vita, ma possiamo fare piccole cose con grande amore". Sono state le parole di Madre Teresa di Calcutta a guidare gli oratori di Mandello del Lario nel lancio dell’evento "Un calcio alla Guerra" di sabato 5 marzo, nelle location dei campi della Parrocchia Sacro Cuore. Una vera risposta a 360 gradi da parte dei bambini e ragazzi nati tra il 2007 e il 2010, suddivisi in otto squadre: circa una novantina i presenti, a contendersi le vittorie nel calcio e nella pallavolo.



Ma qui il risultato poco contava, e i giovani partecipanti lo hanno capito e dimostrato con la loro presenza e partecipazione attraverso un contributo minimo fissato in 3 euro, da devolvere alla Caritas diocesana in favore delle popolazioni ucraine colpite dalla guerra. Fondamentale per la buona riuscita dell'iniziativa anche la collaborazione fattiva dei genitori e animatori degli oratori, oltre che del diacono don Davide Corti, intervenuto tra il nugolo di calciatori e pallavolisti al termine delle gare per un momento di preghiera conclusivo per la fine del conflitto in Ucraina, una guerra in cui madri, giovani, bambini e intere famiglie sono vittime di un disegno di cui nessuno conosce tempi e fine.
Sabato, tra i ragazzi presenti al Sacro Cuore, c’era sì la voglia di giocare, divertirsi, mettersi alle spalle mesi di segregazione a causa della pandemia, potersi di nuovo relazionare personalmente, ma allo stesso tempo anche il desiderio nel cuore di “fare piccole cose con grande amore” dando "Un calcio alla guerra" e segnando una grande rete nella porta del potente avversario.
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