'Lecco ospita l'Ucraina': il territorio si mobilita, per alloggi e non solo. Attivato un fondo. Arrivati già settanta profughi

Sono già una settantina - per buona parte donne con bambini o comunque minori ma anche nuclei famigliari completi - i profughi ucraini registrati nel lecchese, a macchia di leopardo. Un numero raddoppiato di fatto nel fine settimana e destinato ad andare ulteriormente ingrossandosi, in considerazione anche del dato di partenza e dunque della presenza stanziale sul territorio di 932 cittadini di Kiev ufficialmente iscritti alle nostre anagrafi. A muovere questo primo flusso in ingresso sono, al momento, infatti, i "ricongiungimenti": gli sfollati arrivano qui, non senza difficoltà nel lasciarsi alle spalle la guerra, indirizzati da parenti prossimi - si pensi per esempio alle tante badanti dell'Est - oppure facendo di nuovo leva sul cuore d'oro di quelle famiglie lecchesi che, attraverso associazioni come Les Cultures o Cassago Chiama Chernobyl, avevano ospitato per le "vacanze risanamento" del post disastro nucleare del 1986 bambini ora diventati giovani adulti o genitori desiderosi di mettere in salvo dai bombardamenti russi mogli e figli. Solo negli ultimi giorni, con l'invasione dell'Ucraina che prosegue nonostante i negoziati e le pressioni su Putin, come sottolineato da Guido Agostoni, Presidente del Distretto di Lecco, si stanno verificando i primi arrivi anche di soggetti “senza riferimenti”.

Guido Agostoni

Difficile al momento prevedere la portata di un fenomeno che va comunque "organizzato", con quell'umanità - ha sottolineato sempre il referente del territorio - che non può venir meno in una situazione tanto delicata.
In attesa di definire le modalità di accoglienza coordinate dal Governo, c'è dunque la necessità di mettere in campo una risposta locale urgente, diffusa e adeguata, per quelle persone che dopo aver attraversato mezza Europa, giungono da Lomagna a Colico. Ed anche in questa situazione il territorio fa come sempre rete. Il Distretto, i tre Ambiti, la Fondazione comunitaria del Lecchese, il CVS e Confcoorative dell'Adda - in raccordo con la Prefettura - hanno avviato la campagna "Lecco ospita l'Ucraina".

Ruggero Plebani

In primis si cercano alloggi privati o sistemazioni in strutture ricettive quale primo "rifugio" in attesa dell'istituzionalizzazione dell'accoglienza e dunque dell'inserimento dei profughi nei sistema SAI, come precisato da Ruggero Plebani. Una ventina le disponibilità già comunicate al Distretto, in prevalenza appartamenti ma anche stanze di lecchesi disposti ad aprire le porte delle proprie abitazioni ad ucraini in fuga dalla guerra. Sei, poi, i titolari di case vacanze e B&B pronti a dare concretamente un tetto a chi ha bisogno. Dati parziali, una base di partenza, insieme alle soluzioni abitative già offerte dai comuni e alle sistemazioni "in proprio" attraverso appunto il meccanismo dei ricongiungimenti per chi arriva sapendo già dove andare.

Maria Laura Motolese

"Chi giunge in Italia, come prima cosa deve fare la dichiarazione di presenza in Questura" ha spiegato il Prefetto Vicario Maria Laura Motolese. "Chi accoglie, deve fare invece la dichiarazione di ospitalità in Questura se a Lecco o presso il proprio comune se in provincia. Sul sito della Prefettura stiamo predisponendo un'apposita sezione con queste informazioni e un collegamento con il sito del Consolato per ulteriori utili aggiornamenti".
Da non dimenticare, inoltre, l'aspetto sanitario. In ottemperanza alle vigenti prescrizioni in tema di contenimento del Covid, anche ai profughi ucraini è chiesto, per esempio per utilizzare i mezzi o essere collocati nelle strutture, che effettuino un tampone antigenico o molecolare. Coinvolta dunque, a tal proposito anche l'ATS, oltre all'ASST per eventuali ulteriori necessità di salute.
Ma si sta già andando anche oltre. Attivando le "risorse" del lecchese ed in particolare cooperative e terzo settore: in un contesto decisamente "fluido" - non sapendo ovviamente come evolverà la guerra - si pensa a articolare i trasporti, all'inserimento scolastico dei bambini e all'integrazione, valorizzando anche la presenza degli ucraini che già vivono qui, quali traduttori e mediatori. Insomma, si sta mettendo a punto, come sostenuto da Gabriele Marinoni di Consolida, una "pronta reazione di squadra, non parcellizzata".

Maria Grazia Nasazzi

Per sostenere i costi della prima fase dell'accoglienza, la Fondazione Comunitaria del Lecchese ha attivato il Fondo "Lecco ospita l'Ucraina". Le donazioni saranno finalizzate a sostenere le spese per l'ospitalità nei comuni della provincia di Lecco, la fornitura di generi di prima necessità (cibo, vestiario, medicinali) e, appunto, tutti gli interventi necessari per l'accoglienza dei cittadini ucraini che arriveranno sul territorio.
"Non si può girare la faccia dall'altra parte, occorre guardare "i visi" delle persone che chiedono accoglienza, ospitalità per fuggire dalla tragedia della guerra" ha sostenuto la Presidente Maria Grazia Nasazzi. "La Fondazione sostiene la rete degli attori protagonisti di un territorio come il nostro generoso ed attivo. La sofferenza della guerra ferisce tutti, in particolare i bambini che prenderemo in cura facendo loro tanta compagnia. Non sarà infatti solo questione di organizzazione ma di appartenenza comunitaria, sostengo e cura educativa. Scappano dalla guerra in cerca di un pò di serenità".
Costituito il 4 marzo, il fondo, ha raggiunto oggi quota 66.800 euro, grazie a una dotazione iniziale di 50.000 euro versata dalla Fondazione stessa già incrementata di 15.000 euro con una donazione della Banca della Valsassina e dalle prime donazioni di privati.
Ognuno può contribuire, per come può.


Le donazioni si possono effettuare tramite bonifico bancario intestato alla Fondazione:
• Intesa Sanpaolo
IBAN: IT28 Z030 6909 6061 0000 0003 286
• Banca della Valsassina
IBAN:IT87 B085 1522 9000 0000 0501 306
Causale: Lecco ospita l’Ucraina

Per mettere invece a disposizione alloggi:

I cittadini e i proprietari di strutture ricettive disponibili a mettere a disposizione un immobile devono chiamare il numero dedicato e lasciare all'operatore telefonico i propri dati e la descrizione dell'abitazione o inviare una mail.
L'immobile deve avere i requisiti di legge di abitabilità ed essere immediatamente disponibile per l'accoglienza.

Ambito Distrettuale di Bellano - Comuni di Abbadia Lariana, Ballabio, Barzio, Bellano, Casargo, Cassina Valsassina, Colico, Cortenova, Crandola Valsassina, Cremeno, Dervio, Dorio, Esino Lario, Introbio, Lierna, Mandello del Lario, Margno, Moggio, Morterone, Pagnona, Parlasco, Pasturo, Perledo, Premana, Primaluna, Sueglio, Taceno, Valvarrone, Varenna

Recapiti: Ufficio di Piano di Bellano - tel. 0341 911808 int. 1 in orari d'ufficio (venerdì solo al mattino)
Indirizzo mail udp.coordinatore@valsassina.it

Ambito Distrettuale di Lecco - Comuni di Annone di Brianza, Bosisio Parini, Bulciago, Calolziocorte, Carenno, Castello di Brianza, Cesana Brianza, Civate, Colle Brianza, Costa Masnaga, Dolzago, Ello, Erve, Galbiate, Garbagnate Monastero, Garlate, Lecco, Malgrate, Molteno, Monte Marenzo, Nibionno, Oggiono, Olginate, Oliveto Lario, Pescate, Rogeno, Sirone, Suello, Valgreghentino, Valmadrera, Vercurago

Recapiti:
Ufficio di Piano di Lecco - tel. 0341 481534 in orari d'ufficio (venerdì solo al mattino)
indirizzo mail: ufficiodipiano@comune.lecco.it

Ambito Distrettuale di Merate - Comuni di Airuno, Barzago, Barzanò, Brivio, Calco, Casatenovo, Cassago Brianza, Cernusco Lombardone, Cremella, Imbersago, La Valletta Brianza, Lomagna, Merate, Missaglia, Montevecchia, Monticello Brianza, Olgiate Molgora, Osnago, Paderno d'Adda, Robbiate, Santa Maria Hoè, Sirtori, Verderio e Viganò

Recapiti:
Ufficio Casa d'Ambito - tel. 039/9165965 (dal lunedì al giovedì dalle 8:30 alle 12:30 oppure lasciare un messaggio in segreteria)
indirizzo mail: ufficiodipiano@retesalute.net
A.M.
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