I famigliari di Alessandro, morto sul Legnone, incontrano i volontari del CNSAS

A circa due mesi dalla tragedia sul Monte Legnone, nel comune di Pagnona, i famigliari del giovane alpinista di Saronno Alessandro Bisi hanno voluto incontrare i volontari che hanno partecipato ai tre giorni di ricerca e recupero del figlio, trovato purtroppo privo di vita. Nella tarda mattinata di ieri, sabato 5 marzo, una delegazione di circa 15 tecnici della Stazione Valsassina e Valvarrone, insieme ai genitori e ai fratelli di Alessandro, si sono ritrovati presso la sede dove c’è stata l’occasione di conoscersi, con un ricco scambio di emozioni.


Alessandro Bisi

La famiglia ha desiderato ringraziare le squadre di soccorso per la dedizione e la professionalità, ma soprattutto per l’umanità da loro dimostrata nell’accompagnamento in un momento tanto delicato. Le persone più care ad Alessandro hanno inoltre chiesto di estendere il loro saluto anche a quanti non erano presenti in sede, membri sia del Soccorso alpino sia degli altri corpi, quali Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Carabinieri Forestali.



L’incontro è terminato con un pranzo nella vicina trattoria. Presente anche il sindaco del comune di Valvarrone Luca Buzzella, sempre in campo personalmente durante le giornate di ricerca al rifugio Roccoli Lorla, dove era stato allestito il centro di coordinamento dei soccorsi. Anche il Prefetto di Lecco, Castrese De Rosa, da poco trasferito in provincia di Ravenna, ha voluto far sentire la sua vicinanza con una telefonata privata alla famiglia Bisi.
"Di fronte a queste inspiegabili disgrazie è importante sia per i famigliari, sia per i soccorritori, trovarsi e conoscersi perché alla fine l'amore per le vette, oltre che arricchire, può far nascere solide amicizie" commentano dal CNSAS. "È stato bello mettere il germe di un bel rapporto, come è vero che tutti noi abbiamo la passione per la montagna: il rispetto e il legame che la famiglia di Alessandro ha dimostrato nei confronti dei nostri soccorritori, in particolare verso la Stazione di Valsassina e Valvarrone, che ha seguito ogni momento di questa triste vicenda, rappresentano una gratificazione molto importante, a sostegno dei nostri volontari, soprattutto nei momenti più duri, quando è fondamentale mantenere solida la motivazione che serve per continuare a impegnarsi nelle attività di soccorso per le persone in difficoltà".
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