Lecco, pestaggio tra le Meridiane e la stazione a giugno: in otto a processo, quattro sono irreperibili

Un fotogramma estratto dal video registrato in stazione
Entrerà nel vivo la prossima primavera il processo a carico di quattro degli otto soggetti implicati a vario titolo negli episodi di violenza dello scorso 15 giugno tra la stazione ferroviaria e il centro commerciale “Le Meridiane” di Lecco: solo Luis Eduardo Hurtado Cardenas (oggi costituitosi anche parte civile per le lesioni riportate al volto), ecuadoregno del 1996, Marcelo Edras Hurtado Cardenas, classe 1995, Tidiane Bella, 24enne ivoriano e Manaf Kassendja, 20enne originario del Togo, difesi rispettivamente dagli avvocati Marcello Di Sclafani, Alessandro Dell'Oro, Luisa Bordeaux e Paolo Rivetti torneranno in aula il prossimo aprile per l'apertura della fase istruttoria.
È stata invece stralciata la posizione dei restanti quattro, ora irreperibili: Wakrim Amine (libanese, classe 1989, rappresentato dall'avvocato Matteo Basso), Mirko Braghieri (lecchese, classe 1999, difeso d'ufficio dall'avvocato Costanza Bettiga), Ouedraogo Wend Kuni Rodrigue (del Burkina Faso, classe 1998 rappresentato dall'avvocato Filippo Bignardi) e Soumahoro Aboubakar Ephrem (18enne ivoriano difeso dall'avvocato Amerigo Bianchi). Per loro il giudice Gianluca Piantadosi ha disposto nuove ricerche, aggiornando il procedimento a luglio.
Rissa, lesioni aggravate, tentato furto, danneggiamenti, porto di armi e il rifiuto di esibire i documenti sono i capi d'imputazione da cui si dovranno difendere a vario titolo i co-imputati, di età compresa fra i 18 e i 32 anni.
Tre di loro -  Hurtado Cardenas Luis Eduardo, Marcelo Edras e Bella Tidiane – sono tutt'ora sottoposti rispettivamente alla misura cautelare dell'obbligo di dimora, del divieto di dimora nel comune di Lecco e dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Sarebbero stati proprio loro, secondo quanto contestato dalla Procura di Lecco, insieme a Kassendja Manaf, a Wakrim Amine e al più giovane degli imputati Soumahoro Aboubakar Ephrem ad accendere la miccia quella sera intorno alle 18.45 nei pressi dell'area green del centro commerciale: lì sarebbero avvenuti i primi spintoni. Dopo un paio d'ore i gruppi si sarebbero nuovamente scontrati davanti al Burger King, dove Mirko Braghieri avrebbe fornito a Luis Eduardo una manichetta antincendio con cui era stata colpita al volto una guardia giurata del centro commerciale, provocandole lesioni guaribili in 20 giorni.
Si sarebbero infine ritrovati in stazione intorno alle 21.00 dove è scoppiata “celebre” lite, ripresa anche in un video divenuto virale, prima dell'intervento della Polfer.
Chi e in quale misura abbia effettivamente avuto un ruolo nei pestaggi si chiarirà solamente con l'avvio dell'istruttoria dibattimentale e l'audizione dei testimoni di lista.
L'auto danneggiata alle Meridiane
Altri fatti vengono contestati nel medesimo fascicolo a Kassendja Manaf e Bella Tidiane: oltre al presunto danneggiamento dell'auto di Hurtado Luis Eduardo la sera del 15 giugno (alla quale avrebbero anche tentato di dare fuoco), solo tre giorni più tardi avrebbero portato fuori casa due coltelli da cucina (con lame da 15 e 20 centimetri) e, una volta fermati da agenti di polizia stradale sempre all'interno del centro “Le Meridiane” si sarebbero rifiutati di fornire documenti d'identità. Di un secondo episodio si sarebbe reso autore solo Kassendja il 10 luglio, ancora una volta ai grandi magazzini, quando avrebbe tentato di impossessarsi di due magliette della A.C. Milan da 90 euro ciascuna nel negozio Cisalfa. Dopo aver tolto l'antitaccheggio (rovinando il tessuto) sarebbe però stato notato dal personale e, di nuovo, a richiesta della Polizia si sarebbe rifiutato di mostrare il permesso di soggiorno.
F.F.
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