Lecco, rigenerazione urbana: ammessi i cambi d'uso ma in via temporanea. Mozione sui tetti verdi

Anna Sanseverino
Un negozio di mobili in disuso a Pescarenico potrebbe diventare una palestra per la ginnastica propriocettiva, mentre un locale un tempo destinato all’artigianato al Bione potrebbe trasformarsi in attività commerciale. Sono gli scenari che aprono alcuni degli articoli della legge regionale sulla rigenerazione urbana (articolo 23-quarter DPR 380/2001 e articolo 51-bis della L.R. 12/2005), che prevedono la possibilità di recuperare aree ed edifici dismessi e di utilizzarli in via temporanea per iniziative economiche, sociali e culturali anche se non è questa la loro destinazione. “Si tratta di un’utilizzazione temporanea che può essere fatta anche in deroga al Piano di governo del territorio vigente, purché rispetti precisi requisiti igienico-ambientali e di sicurezza” ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Giuseppe Rusconi durante i lavori della commissione V di giovedì sera.

In occasione della prossima riunione il consiglio comunale sarà chiamato a deliberare sulla modalità individuata dagli uffici e dall’assessore per valutare le richieste che perverranno in Comune ai sensi della nuova norma: la proposta è che le domande più semplici e lineari, che non comportano “aggravio di carico urbanistico”, possano essere esaminate e approvate direttamente dalla giunta; mentre per le altre, che prevedano un “aggravio”, come ad esempio la costruzione di un posteggio, venga fatto un passaggio in consiglio comunale che sarà chiamato a deliberare.

Piuttosto scettici i consiglieri comunali, sia di maggioranza sia di opposizione, per le possibilità aperte da questa norma: “Come viene governato il cambio di destinazione d’uso?”, ha chiesto Corrado Valsecchi (Appello per Lecco), al quale ha fatto eco Alessio Dossi di Ambientalmente: “Vedo il rischio di avere un Pgt provvisorio parallelo a quello vigente, perché potrebbero essere presentate decine di variazioni di destinazioni d’uso”. Una perplessità condivisa da Alberto Anghileri (Con la Sinistra Cambia Lecco). “Ci sono tanti passaggi che rischiano di essere contraddittori - ha aggiunto il leghista Stefano Parolari - Si creano strumenti urbanistici rigidi e poi si fanno norme per renderli più elastici”.
L’assessore Rusconi ha cercato di tranquillizzare i commissari: “L’articolo 51-bis è legge, noi possiamo solo stabilire come valutare questi interventi. Il rischio del Pgt virtuale c’è, però teniamo presente che si tratta di uso temporaneo ed è difficile che ci siano grossi investimenti per per rimettere in funzione un edificio per soli tre anni”.

Sempre il consiglio comunale sarà chiamato a votare su un’altra delibera: una mozione presentata dalla dem Anna Sanseverino e sottoscritta da altri consiglieri di maggioranza per incentivare “pareti e tetti verdi” in città: “Il verde è un bene essenziale che può incidere sulla qualità della vita, per questo vogliamo incentivare la sua tutela e la sua espansione anche lungo le pareti degli edifici o sui tetti”.
La mozione ha quindi due obiettivi: il primo quello di promuovere la tutela del verde esistente come principio generale di cui tener conto nell’amministrazione della città; il secondo è quello di fare conoscere e incentivare le “nuove modalità di verde” rappresentate dalle pareti o dai tetti green, come i giardini e gli orti, in occasione della rigenerazione o ristrutturazione degli edifici. “Bisogna far sapere che esistono queste nuove forme e che arrecano benefici a abita questi palazzi e alla comunità generale” ha sottolineato la sostenitrici della mozione. D’accordo anche alcuni gruppi di opposizione come la Lega e Forza Italia, purché la misura abbia carattere di incentivazione e non di coercizione, mentre l’assessore Rusconi ha sottolineato che si tratta di temi che andranno discussi e approfonditi in occasione della stesura del prossimi Pgt.
M.V.
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