Lecco, pedone morto nel '19: a maggio in aula i consulenti
Un'udienza lampo quella odierna, con un rimando al prossimo 31 maggio quando saranno sentiti il consulente di parte e quello del pubblico ministero.
In quell'occasione si entrerà dunque nel vivo della vicenda giudiziaria scaturita dalla morte di Mario Ronzoni, il 71enne deceduto per le conseguenze di un incidente stradale avvenuto sul lungolago a Lecco, all'altezza dell'intersezione con Via Capodistria.
Imputato con l'accusa - ancora tutta da dimostrare - di omicidio stradale (art.589 cp), R.T., il conducente 61enne del tir che il 29 ottobre 2019 aveva investito il volontario della parrocchia, impegnato nell'attraversamento della carreggiata in prossimità delle strisce. Un impatto davvero molto violento, con traumi rivelatisi purtroppo incompatibili con la vita. Il pedone, stabilizzato dagli operatori dell'automedica direttamente in posto, era stato trasportato in condizioni disperate all'ospedale Manzoni di Lecco, dove era spirato poco dopo.
Classe 1948, l'uomo viveva in viale Turati. Ex insegnante presso il centro di formazione professionale di via Grandi, Ronzoni era conosciutissimo in ambito parrocchiale; presenza fissa alle celebrazioni, era volontario e ministro straordinario del culto.
Stamani in Aula il vice procuratore onorario Caterina Scarselli e il difensore Roberto Corbetta hanno prestato il consenso all'acquisizione degli atti di indagine a cura della Polizia locale che si era occupata dei rilievi del sinistro. Non si è dunque reso necessario escutere i tre agenti citati, intervenuti in udienza quali testi del pubblico ministero.
Si torna dunque a processo il prossimo 31 maggio quando saranno ascoltati l'ingegner Romaniello per la Procura e il consulente di parte Giovanni De Giorgio, scelto invece dalla difesa del 61enne che ha scelto di affrontare il dibattimento, senza ricorrere a eventuali riti alternativi.
L'imputato, tramite il suo legale, tenterà probabilmente di dimostrare come la sua condotta non avrebbe potuto essere differente da quella adottata.
In quell'occasione si entrerà dunque nel vivo della vicenda giudiziaria scaturita dalla morte di Mario Ronzoni, il 71enne deceduto per le conseguenze di un incidente stradale avvenuto sul lungolago a Lecco, all'altezza dell'intersezione con Via Capodistria.
Imputato con l'accusa - ancora tutta da dimostrare - di omicidio stradale (art.589 cp), R.T., il conducente 61enne del tir che il 29 ottobre 2019 aveva investito il volontario della parrocchia, impegnato nell'attraversamento della carreggiata in prossimità delle strisce. Un impatto davvero molto violento, con traumi rivelatisi purtroppo incompatibili con la vita. Il pedone, stabilizzato dagli operatori dell'automedica direttamente in posto, era stato trasportato in condizioni disperate all'ospedale Manzoni di Lecco, dove era spirato poco dopo.
Classe 1948, l'uomo viveva in viale Turati. Ex insegnante presso il centro di formazione professionale di via Grandi, Ronzoni era conosciutissimo in ambito parrocchiale; presenza fissa alle celebrazioni, era volontario e ministro straordinario del culto.
Stamani in Aula il vice procuratore onorario Caterina Scarselli e il difensore Roberto Corbetta hanno prestato il consenso all'acquisizione degli atti di indagine a cura della Polizia locale che si era occupata dei rilievi del sinistro. Non si è dunque reso necessario escutere i tre agenti citati, intervenuti in udienza quali testi del pubblico ministero.
Si torna dunque a processo il prossimo 31 maggio quando saranno ascoltati l'ingegner Romaniello per la Procura e il consulente di parte Giovanni De Giorgio, scelto invece dalla difesa del 61enne che ha scelto di affrontare il dibattimento, senza ricorrere a eventuali riti alternativi.
L'imputato, tramite il suo legale, tenterà probabilmente di dimostrare come la sua condotta non avrebbe potuto essere differente da quella adottata.