La Provincia 'manda avanti' il bilancio di previsione, per non inficiare opere per 80 milioni

Nella serata di lunedì la Provincia di Lecco ha approvato il Documento unico di programmazione e il Bilancio di previsione 2022/2024. Favorevole l'intero gruppo di maggioranza, astenuta l'opposizione di centrosinistra capitanata da Paolo Negri. Contrario il “Civico” Antonio Rusconi.

Davide Ielardi


L'illustrazione dei due punti – trattati congiuntamente per poi essere messi ai voti distintamente – è spettata a Davide Ielardi, erede di Giuseppe Scaccabarozzi quale delegato alle finanze. Il commercialista con “casa e bottega” a Colico, esponente della Lega, ha chiarito fin da subito come l'amministrazione – insediata giusto da qualche mese – abbia optato per portare in assise un bilancio tecnico - che sarà dunque oggetto di corpose variazioni strada facendo – allo scopo di superare le difficoltà legate all'esercizio provvisorio, non limitando dunque l'azione degli uffici in riferimento specificatamente a 80 milioni di euro per opere già finanziate.
Sottolineate poi in partenza le due note criticità che affliggono il bilancio provinciale: la prima sulla parte corrente, con l'Ente depauperato delle necessarie risorse dalla Legge Delrio; il problema opposto invece sulla parte in conto capitale, con una pioggia di risorse per opere la cui cantierizzazione è poi rallentata dalla burocrazia all'italiana.
Il volume complessivo del bilancio di previsione 2022 è di quasi 137 milioni di euro, 10 in più dell'assestato 2021. Si prevede l'utilizzo di 2.2 milioni di avanzo presunto e di quasi 39 milioni del fondo pluriennale vincolato. E ancora: entrate correnti di natura tributaria per 24 milioni, trasferimenti correnti per 14 milioni, entrate extratributarie per 6.5 milioni, entrate in conto capitale per 42 milioni e entrate per conto di terzi e partite di giro per 8 milioni che troviamo dunque anche nelle uscite, colonna in cui pesano per 80 milioni invece le spese in conto capitale, con altri 45 milioni le spese correnti e quasi 3 il rimborso di prestiti.
Per le entrate proprie della Provincia, si ipotizza un ritorno ai valori pre-covid per quanto riguarda l'IPT (imposta provinciale di trascrizione) per complessivi 10 milioni circa e per quanto attiene RCA (imposta assicurazioni responsabilità civile) per 12.2 milioni mentre è atteso un balzo in riferimento agli incassi da Villa Monastero, arrivando a ben 850.000 euro, il valore più alto del quinquennio, calcolato sulla base dei dati dell'ultimo trimestre 2021 che ha visto un'impennata che ipotizza possa consolidarsi nell'arco dell'anno.
Altro focus proposto da Ielardi, quello sulle uscite relative al personale, ridotte del 75% dal 2004 con il numero di dipendenti crollato - dato 2020 - a 158 unità. "Oltre alla copertura dei posti resisi vacanti per sopraggiunte cessazioni dal servizio (turn over), previa verifica delle sopravvenute nuove normative in materia di personale e verificata la capacità assunzionale ai sensi della L. 205/2017 sulla base delle cessazioni dell’anno precedente e dei resti assunzionali del quinquennio dinamico corrispondente, si ha una somma disponibile pari ad 528.154 euro" si legge nel DUP per l'anno 2022 con la previsione di copertura di 11 nuove caselle nella pianta organica, dall'autista/usciere al capo operaio, dall'istruttore amministrativo al geometra.
Passando ai mutui, l'indebitamento dell'ente passerà dai 43 milioni del 2020, ai 38 per l'anno in corso, ai 32 previsti per il 2024 con una percentuale di incidenza degli interessi passivi al 31.12 rispettivamente del 4.21%, del 3.5% e del 2.63%.
Questi invece i 10 maggiori investimenti:

E queste le alienazioni previste:

Si attendono, infine, da Roma, fondi per sopportare il caro bollette, tema del momento. Mentre l'obiettivo resta quello di liberare parte corrente – ha rimarcato il delegato al Bilancio – per ridare dignità ai capitoli legati alla manutenzione ordinaria di scuole e strade, sfalcio dell'erba incluso.
Una necessità questa, chiaramente condivisa anche dall'opposizione, con la discussione aperta dal consigliere Felice Rocca per il centrosinistra che ha chiesto conto di alcune cifre, con l'analisi portata avanti poi da Antonio Rusconi,che ha criticato apertamente dapprima la maggioranza sul metodo – lamentando dunque il mancato coinvolgimento nella redazione dei documenti delle minoranze e la mancata convocazione dell'assemblea dei sindaci – per poi entrare nel merito tanto del DUP - “manca visione programmatica politica”, “poche e nulla le indicazioni di visione strategica” - tanto del Bilancio di previsione, con una serie di osservazioni specifiche voce per voce, inclusi gli obiettivi strategici, che, a detta dell'esponente dei Civici paiono scritti da chi li deve perseguire se non “ordinaria amministrazione piuttosto che sfidanti” (QUI e QUI i testi integrali).
Al momento delle dichiarazioni di voto, Paolo Negri, tirando le fila, ha concordato sulle necessità di superare le difficoltà dell'esercizio provvisorio ricordando però come pur tecnico il bilancio sia un documento essenziale per l'Ente, redatto “senza aver minimamente coinvolto il consiglio”, sottolineando altresì come il salto di alcuni passaggi – come l'assemblea dei sindaci – nel mandato precedente avesse un peso diverso, in presenza di una amministrazione bipartisan. Da qui un'astensione “di incoraggiamento e pungolo”.
“Essere più contrario di Negri mi mette in difficoltà” la battuta finale, invece, di Rusconi, rimasto comunque sulla sua posizione, con il “no” espresso per “questione di metodo”.
A.M.
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