Arrigoni, Energia: 6 punti della Lega per uscire dalla crisi
Gentile direttore,
il drastico caro bollette degli ultimi mesi e gli eventi drammatici di questi giorni devono servire da lezione per la politica italiana, nella consapevolezza che di fronte alle crisi, ancorché non augurabili, non possiamo farci trovare impreparati.
Un nuovo Piano Nazionale della Sicurezza Energetica, serio e rigoroso, è ormai indifferibile anche per la competitività delle nostre imprese che stanno soffrendo e per il rilancio della nostra economia; rilancio che rischia di essere seriamente compromesso se all’importante impegno del Governo in termini di risorse economiche per contenere il caro energia non si accompagneranno degli imprescindibili interventi strutturali.
La Lega ha le idee chiare e chiede con forza che contro il caro energia - acuito dalla crisi russo-ucraina - in Europa ma in particolar modo in Italia venga ripensata, anche nell'approccio, la transizione ecologica con un nuovo Piano Nazionale per la Sicurezza Energetica che preveda:
1) più pragmatismo e lo STOP all'ideologia ambientalista;
2) maggiore gradualità nella transizione, ricordando che l'Europa è la responsabile del solo 9% di produzione di C02 a livello globale;
3) la drastica riduzione della dipendenza energetica dell'Italia dall'estero, attraverso l’estrazione di molto più gas nazionale, anche attraverso nuovi giacimenti; mentre per quanto riguarda le rinnovabili, accanto al fotovoltaico e all'eolico che hanno dei limiti perché NON sono programmabili, serve investire molto di più sullo sviluppo della geotermia, delle biomasse e dell'idroelettrico;
4) maggiore diversificazione degli approvvigionamenti di gas incrementando i flussi del TAP - la cui capacità è da raddoppiare - e dai metanodotti dall'Algeria e dalla Libia, nonché aumentando i rigassificatori e potenziando in primo luogo quelli di Porto Empedocle, Brindisi e Gioia Tauro;
5) più sicurezza energetica potenziando gli stoccaggi di gas e mantenendo in efficienza le poche centrali a carbone rimaste nel nostro Paese;
6) l'ampliamento del mix energetico nazionale, prevedendo nel medio/lungo termine, accanto alle rinnovabili, l'inclusione del nucleare di ultima generazione, sicuro e pulito, che grazie alla sua stabilità ed all’erogazione continua è l'unica forma di energia ad emissioni zero che ci potrà consentire di produrre l'idrogeno pulito, ma soprattutto di contrastare efficacemente i cambiamenti climatici e l'aumento della temperatura del pianeta.
Sei punti programmatici da attuare al più presto per affrontare la crisi energetica in corso e guardare al futuro, proteggendo famiglie e imprese dalla vulnerabilità del nostro sistema energetico.
il drastico caro bollette degli ultimi mesi e gli eventi drammatici di questi giorni devono servire da lezione per la politica italiana, nella consapevolezza che di fronte alle crisi, ancorché non augurabili, non possiamo farci trovare impreparati.
Un nuovo Piano Nazionale della Sicurezza Energetica, serio e rigoroso, è ormai indifferibile anche per la competitività delle nostre imprese che stanno soffrendo e per il rilancio della nostra economia; rilancio che rischia di essere seriamente compromesso se all’importante impegno del Governo in termini di risorse economiche per contenere il caro energia non si accompagneranno degli imprescindibili interventi strutturali.
La Lega ha le idee chiare e chiede con forza che contro il caro energia - acuito dalla crisi russo-ucraina - in Europa ma in particolar modo in Italia venga ripensata, anche nell'approccio, la transizione ecologica con un nuovo Piano Nazionale per la Sicurezza Energetica che preveda:
1) più pragmatismo e lo STOP all'ideologia ambientalista;
2) maggiore gradualità nella transizione, ricordando che l'Europa è la responsabile del solo 9% di produzione di C02 a livello globale;
3) la drastica riduzione della dipendenza energetica dell'Italia dall'estero, attraverso l’estrazione di molto più gas nazionale, anche attraverso nuovi giacimenti; mentre per quanto riguarda le rinnovabili, accanto al fotovoltaico e all'eolico che hanno dei limiti perché NON sono programmabili, serve investire molto di più sullo sviluppo della geotermia, delle biomasse e dell'idroelettrico;
4) maggiore diversificazione degli approvvigionamenti di gas incrementando i flussi del TAP - la cui capacità è da raddoppiare - e dai metanodotti dall'Algeria e dalla Libia, nonché aumentando i rigassificatori e potenziando in primo luogo quelli di Porto Empedocle, Brindisi e Gioia Tauro;
5) più sicurezza energetica potenziando gli stoccaggi di gas e mantenendo in efficienza le poche centrali a carbone rimaste nel nostro Paese;
6) l'ampliamento del mix energetico nazionale, prevedendo nel medio/lungo termine, accanto alle rinnovabili, l'inclusione del nucleare di ultima generazione, sicuro e pulito, che grazie alla sua stabilità ed all’erogazione continua è l'unica forma di energia ad emissioni zero che ci potrà consentire di produrre l'idrogeno pulito, ma soprattutto di contrastare efficacemente i cambiamenti climatici e l'aumento della temperatura del pianeta.
Sei punti programmatici da attuare al più presto per affrontare la crisi energetica in corso e guardare al futuro, proteggendo famiglie e imprese dalla vulnerabilità del nostro sistema energetico.
Paolo Arrigoni - Responsabile Dipartimento Energia della Lega