Calolzio: minacce con un'accetta, Mannarino ancora in Aula

Non è stato ammesso alla messa alla prova dal giudice Gianluca Piantadosi questa mattina in tribunale a Lecco per via della sorveglianza speciale di cui è destinatario e perciò dovrà tornare al cospetto del medesimo organo giudicante tra poco più di due mesi per valutare un patteggiamento. È di nuovo finito in Tribunale Luciano Mannarino, calolziese con casa a Brivio al momento agli arresti domiciliari, già condannato lo scorso settembre nell’ambito dell’operazione “Cardine-Metal Money”, questa volta tacciato di minaccia e porto di armi od oggetti atti ad offendere perchè l’8 agosto del 2018 a Calolziocorte avrebbe durante una discussione con due uomini, padre e figlio di Cisano Bergamasco, brandito una “accetta” con manico in legno, inveendo. Il difensore di fiducia del 32enne, l’avvocato Marco Possenti del foro di Lecco, avrebbe voluto far accedere il suo assistito alla messa alla prova ma, essendo Mannarino destinatario di una sorveglianza speciale il giudice ne ha rigettato l’istanza. Per permettere alla difesa di valutare la strada del patteggiamento, il giudice ha concesso un rinvio al prossimo 22 aprile.
B.F.
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