Lecco: rapina al kebab, sudamericano a processo per un telefono sparito


Avrebbe sottratto il cellulare dell'esercente che, poco prima, gli aveva preparato uno spuntino notturno, provando poi, invano, a dileguarsi. E' per questo finito a processo per tentata rapina (in concorso con altri) un sudamericano, classe 1980, residente a Como e rappresentato quest'oggi in Aula dall'avvocato Alessandro Bosio del Foro lariano. A tratteggiare l'accaduto, al cospetto del collegio giudicante del Tribunale di Lecco – presidente Paolo Salvatore, a latere i colleghi Giulia Barazzetta e Gianluca Piantadosi – è stata in mattinata la persona offesa, non costituitasi parte civile. Si tratta di un pakistano, al tempo dipendente della pizzeria con kebab My Istanbul, affacciata su Corso Carlo Alberto a Lecco. L'episodio oggetto del procedimento risale all'8 settembre 2019. Stando al racconto del testimone, era da poco passata mezzanotte e lui stesso stava consumando la cena in cucina quando in negozio entrarono cinque persone. Si alzò dunque dal tavolo – su cui aveva appoggiato anche il suo cellulare – per rimettersi dietro al bancone e preparare quanto ordinato dalla piccola comitiva di clienti. Uno di loro avrebbe poi chiesto di utilizzare il bagno, lasciando infine di fretta il locale. Usciti gli avventori il pakistano si sarebbe accorto della sparizione del suo smartphone, allertando dunque il nipote che era con lui in bottega, per rincorrere il sospettato e dunque l'odierno imputato che, nella ricostruzione del denunciante, nell'andare ai servizi avrebbe allungato le mani sul suo telefono, restituendoglielo poi solo dopo un “diverbio” che avrebbe coinvolto anche un minorenne, indicato dall'esercente come il figlio del suo aggressore, un ragazzino classe 2005 dalle cui tasche sarebbe ricomparso il dispositivo all'origine del parapiglia.
Sentiti a tal proposito, citati dalla pubblica accusa, oggi sostenuta dal sostituto procuratore Chiara Di Francesco, anche gli operanti della Questura che seguirono il caso e dunque il sovrintendente delle Volanti intervenuto in posto la notte dalla supposta rapina e l'assistente capo coordinatore della Squadra Mobile che si occupò degli accertamenti successivi ed in particolare dell'individuazione fotografica utile per ricostruire chi ha fatto cosa, facendo indicare al nipote del dipendente della My Instabul l'aggressore dello zio. Proprio per sentire quest'altro pakistano il processo è stato aggiornato al prossimo 21 aprile. In quell'occasione, se lo riterrà, anche l'imputato – oggi non comparso – potrà dire la sua, prima della chiusura del processo.
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