Biglietto non obliterato: africano finisce a processo per rapina


“Non gli ho sfilato il telefono dalla tasca. Lo aveva in mano. Gli ho detto io ti ridò il telefono ma tu dammi il mio biglietto”. Ci sono uno smartphone e un titolo di viaggio al centro di un processo per rapina aggravata intentato nei confronti di un 31enne di origini africane, chiamato anche a rispondere di interruzione di pubblico servizio (per gli 8 minuti di ritardo accumulati dal convoglio teatro dell'accaduto) e lesioni (per le escoriazioni riportate dalla presunta persona offesa).
Quest'oggi al cospetto del collegio giudicante del Tribunale di Lecco – presidente Martina Beggio, a latere i colleghi Giulia Barazzetta e Gianluca Piantadosi – sono comparsi denunciante e denunciato. Il primo è un giovane controllore in servizio, il 31 luglio 2020, sulla tratta Lecco-Sondrio. Il secondo è un altrettanto giovane passeggero, in quel periodo volontario presso il centro Il Gabbiano di Colico. Il ragazzo sarebbe stato pizzicato a bordo del treno con il biglietto non timbrato. Stando al suo racconto, il dipendente delle ferrovie si sarebbe rifiutato di obliterare il tagliando a convoglio già in marcia, cosa invece concessa a altri viaggiatori. Ne sarebbe nata una discussione, con lo straniero invitato a scendere alla stazione di Abbadia dal controllore che avrebbe però trattenuto per sé il biglietto. Per riaverlo il ragazzo gli avrebbe poi sfilato il cellulare. “Ci siamo dati qualche spinta” ha sostenuto l'imputato rendendo esame, negando comunque di aver “combattuto” con il ferroviere, non spiegandosi dunque come lo stesso possa sostenere di aver riportato delle lesioni. “E' un bugiardo, mi vuole mettere nei guai” la sua chiosa. A chi dei due il Tribunale darà ragione lo si scoprirà il prossimo 19 quando quando il processo è stato aggiornato per la discussione finale.
A.M.
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