Lecco: la Transmongolica del giovane Pietro Regazzoni nel libro 'Quando passa il treno'

"Quando passa il treno": questo il titolo della prima fatica letteraria del giovane lecchese Pietro Regazzoni. Il volume è edito da Alpinestudio e racconta della Transmongolica, il viaggio che ha compiuto da Mosca a Pechino nell'estate 2019. Proprio oggi verrà presentato per la prima volta al pubblico presso la Libreria Volante di Lecco.


La copertina del libro. Sotto, Pietro Regazzoni e l'itinerario del viaggio





"Durante il viaggio avevo l'intenzione di prendere degli appunti, ma più per avere dei ricordi nitidi. Inizialmente non avevo pensato di poterlo condividere, poi per una serie di motivi sono arrivato a pensare che forse sarebbe stato opportuno farlo" ci racconta l'autore, che durante il passaggio in Siberia, ad esempio, si è trovato nel mezzo di incendi e alluvioni, diventati uno spunto per riflettere sul cambiamento climatico; in Cina, invece, il lecchese ha osservato da vicino le proteste dei giovani di Hong Kong contro la legge sull'estradizione del Governo dell'isola. "Quegli eventi mi hanno fatto rivalutare il viaggio non solo come un'avventura, ma anche come la fotografia di quell'estate, trovandomi direttamente al loro interno. Mi è sempre piaciuta la vita di Marco Polo e di Gengis Khan, la Mongolia mi ha sempre affascinato. Ho pensato che il tempo avrei avuto sempre meno possibilità di fare un viaggio simile. Sono partito pochi giorni dopo la laurea, avendo a disposizione circa un mese e mezzo prima di dover ricominciare gli studi. Quell'anno, poi, avevo raccolto qualche soldino facendo un progetto in università e l'arbitro di calcio, così mi sono buttato. Volevo provare la vita di quelle terre e toccare con mano la ferrovia transiberiana, quindi ho unito le due cose e una volta in Mongolia ho pensato: "Sono già qui, che faccio, non vado a Pechino?", così ho aggiunto un pezzettino al tour".




Il viaggio è avvenuto in solitaria, ma Pietro ci ha riferito di non essere mai rimasto realmente un giorno senza compagnia. Lungo il percorso, infatti, ha avuto modo di incrociare la sua ragazza che lo ha raggiuto da Mosca a Sanpietroburgo, e altri amici. Sia in treno, che in Mongolia che in Cina, ha sempre incontrato ambienti piacevoli per parlare: principalmente le conversazioni avvenivano in inglese, ma molto utile è stata anche la tecnologia di Google traduttore.




"Una volta a Pechino ho incontrato una mia ex compagna di Erasmus che mi ha portato in giro per la città" prosegue Pietro. "Il mio libro parla molto anche delle persone, ci sono mille volumi che raccontano la transmogolica, ma il mio è pieno di dialoghi con coetanei (e non), e credo sia questo il suo vero arricchimento. Ho chiacchierato anche con anziani, ho sentito molte prospettive differenti. Anche in Cina ho avuto modo di confrontarmi con alcuni ragazzi sulla questione di Hong Kong. Alcuni di loro non capivano le proteste e le richieste di autonomia, mentre i loro coetanei di Hong Kong rivendicavano la democrazia".



Un libro semplice, sotto forma di narrativa di viaggio, ma che include anche elementi politici. "Del resto - aggiunge scherzosamente Pietro, impegnato anche come consigliere comunale a Lecco - l'ho scritto io, che sono da sempre appassionato di politica e non potevo esimermi dall'inserire questa tematica. Tra le pagine emerge anche il punto di vista di un occidentale italiano che visita determinati luoghi in un momento specifico, cercando di mettere insieme prospettive e confronti su argomenti che a volte si trattano in Italia senza sapere, ad esempio, quale percezione abbiano gli stessi russi del loro Paese o i cinesi di Hong Kong. Spesso ci limitiamo al pensiero europeo".




Il libro sarà disponibile in tutti i negozi italiani e online sulle varie piattaforme. Pietro, poi, parteciperà ad alcune presentazioni in varie città e comuni della provincia in primavera.
"Sono stati molti a spingermi verso l'idea di una pubblicazione, così ho inviato il testo alla casa editrice Alpinestudio che si occupa di letteratura di viaggio. Dopo due mesi mi hanno comunicato l'intenzione di scommettere sul libro, poi hanno pensato loro a tutto. Ho ricevuto alcuni suggerimenti ma hanno pubblicato tutto a loro spese" spiega ancora Regazzoni. "Li ho trovati molto gentili e disponbili, ho potuto scegliere il titolo e la copertina, che è piaciuta molto. Il progetto grafico è della mia amica Sofia Gritti, illustratrice di Brescia".



Ancora poco maturi i tempi per dire se ci siano stati riscontri positivi, vista l'imminente uscita, seppur qualcuno abbia già avuto il privilegio di leggere il libro in anteprima, ma Pietro è fiducioso e contento del traguardo raggiunto: "Vedere un'esperienza realizzata più di due anni fa condensata in così poche pagine, ma così intense, è una bella soddisfazione, però c'è anche un po' di preoccupazione nell'immaginare che cosa penseranno gli altri quando lo leggeranno, se condivideranno i miei pensieri o meno, ma ad ogni modo prevale un sentimento di grande felicità".


Pietro ci ha poi illustrato come si è mosso per l'organizzazione del suo viaggio a partire dai visti per Mongolia e Cina, che possono essere reperiti in autonomia o attraverso un'agenzia: uno step fondamentale è anche la prenotazione dei biglietti ferroviari. "Da Mosca in poi si deve decidere quanto tempo ci si vuole fermare lungo le città toccate dalla ferrovia e in quali località. Se si perde una coincidenza in pratica si è costretti a rifare tutto il viaggio, quindi può essere un problema anche a livello economico. I biglietti vanno presi con grande anticipo, perchè molti russi prenotano per spostarsi in estate. Cercarli a pochi giorni dalla data equivale a rischiare di trovarli a un prezzo molto alto, un po' come avviene per i nostri mezzi a lunga percorrenza. Sono però tutti acquistabili da siti internet". Altra incognita è il treno di frontiera tra Russia, Mongolia e Cina, che deve essere comprato esclusivamente tramite agente, in maniera meno immediata.



E per i soggiorni? "Con gli hotel in realtà non ho avuto grandi problemi, si prenotano come in Italia, attraverso siti dedicati. In Mongolia ho cercato dei tour che fossero autentici il più possibile, vicino alla capitale si vive molto di turismo. Chi ha pochi giorni a disposizione di solito alloggia in tende super accessoriate all'interno di un parco naturale. Poi più ci si allontana dalla città, più le esperienze cambiano: io ho visitato anche il deserto del Gobi ed è stato ulteriormente differente" conclude Pietro.




Tanti ancora i sogni nel cassetto del giovane lecchese che però, prima di capire se potranno essere impressi su carta, si concentrerà sulle presentazioni di "Quando passa il treno", in programma a partire da oggi.
A.G.
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