Giornata della giustizia sociale: a Lecco un'opera di Bruno Freddi omaggia Gino Strada

Presentato sabato mattina a Lecco, nel cortile di Palazzo Bovara, il nuovo dipinto dell'artista Bruno Freddi raffigurante Gino Strada. Tanti i cittadini che hanno voluto intervenire, insieme al sindaco Mauro Gattinoni e all'assessore al Welfare Emanuele Manzoni, nonchè ai primi cittadini di Oggiono e Dolzago Chiara Narciso e Paolo Lanfranchi, con diversi esponenti della Sinistra e alcuni membri della delegazione provinciale di Emergency. Il dipinto resterà appeso sulla facciata interna del Comune, dove sarà visionabile da chiunque per circa un mese.

Classe 1937 e nativo di Mantova, Freddi ha frequentato la scuola d'arte del Castello Sfrozesco. Dal 1958 ha affiancato alla pittura la grafica, la scultura, il design del gioiello e l'attività di regista, autore e scenografo per la realizzazione di spettacoli teatrali con compagnie sperimentali. Dal 1988 si è avvicinato alle filosofie orientali, e dopo alcuni viaggi in India ha iniziato a inserire nelle sue opere molto di ciò che ha assimilato in questi luoghi. Dopo aver scoperto la danza Butoh e le sue contaminazioni, nel 1997 ha fondato la compagnia Oloart. Dal 1997 vive a Montevecchia e ha il suo studio a Osnago. In passato sul nostro territorio ha già esposto a Caolzio, Osnago e Malgrate, oltre che in Torre Viscontea nel 2011 con "Forme, il segno della materia".


Elisabetta Oggioni e Angela Lamberto

La mattinata è stata introdotta da Sara Canali, che ha ricordato come sia stato un grande piacere poter organizzare l'evento alla vigilia della Giornata della Giustizia sociale di domenica 20 febbraio, unendo l'arte e la cultura alla cura dei più bisognosi e alla memoria di una persona che ha fatto molto per i più poveri e fragili: "In questo momento di guerra ai confini dell'Europa, ci è sembrato importante ricordare una figura come Gino Strada che ha sempre combattuto in prima persona contro la violenza".


Mauro Gattinoni e Bruno Freddi

La parola è quindi passata al sindaco Mauro Gattinoni: "Gino Strada non ha bisogno di presentazioni, ma dobbiamo una riflessione al fatto che lui sia un emblema per il tema della giustizia sociale. Ciascuno di noi avverte personalmente esigenza di giustizia, di difesa del prorio interesse, della propria famiglia, della propria casa, e su questo ciascuno di noi è istintivamente portato a lottare. Parlare di questi temi vuol dire passare dall'io al noi. Essendo uomini, tutto ciò che riguarda l'umanità riguarda anche noi".

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"Al netto di un approccio filosofico, se guardiamo il 2022 - ha proseguito - dobbiamo vedere la giustizia sociale come disparità sociale tra nord e sud del mondo, opportunità economiche che in alcuni luoghi ci sono e in altri no, sfruttamento delle condizioni di lavoro, accesso a nuovi vaccini, alla rete, ai servizi. Sappiamo che le differenze sono un valore, ma in esse ci sono anche degli estremi: da una parte il privilegio, dall'altra lo sfruttamento. Difendiamo quindi anche la giustizia e l'equità. Pace, giustizia, uguaglianza e libertà sono le quattro parole che non saranno mai abbastanza in questo mondo. Questi quattro concetti esigono un pensiero che dobbiamo adattare e costruire giorno per giorno in maniera dinamica perchè evolva. Il nostro impegno è quello di avvicinare tutti coloro che entrano nel palazzo comunale a un richiamo che sarà istintivo, a quanto si può e si deve fare, perchè ciascuno di noi può fare il suo pezzettino: se ci fidiamo solo dell'io, siamo tutti più poveri".


Dopo la scopertura della tela, prima avvolta da un velo bianco, la parola è passata ad Angela Lamberto che, profondamente commossa, ha letto un brano dedicato a Gino Strada: "Abbiamo spesso uno sguardo distratto verso gli altri, abbiamo spesso il tempo contato, la fretta di cominciare e quella di finire, Gino Strada lasciava invece che il suo sguardo arrivasse lontano dove gli ultimi combattevano la loro battaglia per sopravvivere. Gino ha saputo accogliere gli ultimi e fare spazio nella sua vita. Emergency, la sua creatura, è stata fondata nel 1994 ed è intervenuta in 17 paesi, in particolare in Asia e Africa. Qui sono stati istituiti presidi di eccellenza. Sono state 11 milioni le persone curate, riconoscendo il diritto alla cura come prioritario [...]".




Al microfono, poi, Elisabetta Oggioni, volontaria di Emergency Lecco, che ha ringraziato l'artista per aver donato l'opera e il Comune per aver scelto di esporla e di ricordare Gino. Anche da parte sua un pensiero su Strada e un invito ad essere come lui. "Dobbiamo continuare a credere e portare avanti ciò che ci ha lasciato" ha sottolineato. "Abbiamo nuovi progetti in Yemen, e anche in Italia. Gino aveva un senso molto forte di giustizia ed equità. Per lui non ci dovevano essere differenze tra uomini, ognuno doveva avere le cure eccellenti, in ogni parte del mondo. Era un sognatore, un vulcano di idee e una persona che sapeva anche ridere e far ridere. La scomparsa di Gino per noi è stata devastante. Manca a tutti coloro che credono nella giustizia e nella pace, ma resta in ogni persona che quotidianamente mette in pratica quello che lui ha seminato. I progetti continuano e hanno bisogno di donazioni e di tutti voi, non possiamo permetterci di rimanere indietro, visti i venti di guerra che tirano. Gino diceva che si tratta di scegliere cosa si vuole fare, si tratta di scegliere da che parte stare".



In chiusura è stato ricordato che sono stati anche realizzati dei libretti ad hoc editi da Pulcino Elefante, legati a Gino Strada e a Bruno Freddi: in ognuno è presente un'opera unica e un aforisma, ed è possibile acquistarli per contribuire al lavoro di Emergency.




"Ho seguito Gino Strada nelle sue attività, il suo viso mi ha sempre raccontato qualcosa, tutte le cose che ho conosciuto di lui le ho ritrovate nei segni del suo volto" ha concluso Bruno Freddi, spiegando il significato della sua opera. "Io per una vita ho dipinto i muri, e per me è un tema importante perchè la storia dell'umanità è stata scritta lì da sempre. Il viso di Gino Strada era come un muro per me. Sono affezionato a Lecco, per me è importante essere qui oggi. Ringrazio molto chi mi sta aiutando perchè non è facilissimo portare la mia opera in giro".
La mattinata si è conclusa con un lungo applauso corale.
A.G.
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