Linee Lecco e il futuro incerto, tra TPL e elettrico

Con 85 dipendenti, quattro rami d’azienda, 28 aree parcheggio in gestione, nove autobus da turismo e 39 per il trasporto pubblico, Linee Lecco è un’azienda che negli ultimi anni - al netto del Covid - ha saputo innovarsi e rilanciarsi. Nel quinquennio 2015-2019 ha aumentato del 18% il proprio fatturato e del 75% il valore aziendale in termini di immobilizzazioni. Di questo, e non solo, hanno parlato il presidente Mauro Frigerio e il direttore Salvatore Cappello durante il sopralluogo nella sede dell’azienda di giovedì sera da parte dei consiglieri comunali della commissione quinta.

Salvatore Cappello e Mauro Frigerio

La visita ha rappresentato un’occasione per mostrare anche le attività meno note della partecipata, che oltre al Trasporto pubblico locale, al noleggio di autobus turistici e alla gestione dei posteggi, svolge un importante lavoro di manutenzione per i propri mezzi ma anche in conto terzi per Comuni, altre partecipate e privati. La sede in piazza Bione ospita infatti l’officina, l’elettrauto, la carrozzeria, la buca per il cambio delle gomme e il montaggio delle catene, il magazzino, il deposito gomme e il centro di controllo che coordina e monitora i mezzi lungo le linee di trasporto. Pur essendo il Comune di Lecco il proprietario dell’azienda, sono ben 32 le amministrazioni comunali che interagiscono con Linee Lecco chiedendo servizi o consulenze, da Montevecchia a Premana.

A fronte del dinamismo e della capacità dell’azienda di aver saputo trovare nuove attività complementari al trasporto pubblico locale, che solo non ne garantirebbe la sostenibilità, il futuro è quanto mai incerto. La prima incognita riguarda proprio l’assegnazione per il TPL: il 31 dicembre del 2021 l’Agenzia per il trasporto pubblico locale ha firmato l’ennesima proroga del contratto in essere fino al 31 dicembre 2023. Che cosa succederà a quel punto non è chiaro: “Ci fonderemo con società più grosse? Il Comune sceglierà per un affidamento in house?” si è chiesto Frigerio. L’altra grande sfida è quella della mobilità elettrica: “Davanti a questo cambiamento l’azienda deve mutare completamente pelle, a partire dall’organico che deve arricchirsi con nuove competenze che oggi non abbiamo ma che questa nuova tecnologia ci richiede. E poi la sede, per un parco mezzi elettrico la nostra non è adeguata, dovremmo ampliarci o trovarne una nuova”.

Su questo punto è intervenuta anche l’assessore ai Trasporti Renata Zuffi, fresca di sopralluogo ad ATB, azienda del trasporto pubblico bergamasco, dove l’elettrico è già realtà. Zuffi ha spiegato come il Comune abbia ottenuto dei finanziamenti del Piano nazionale della mobilità sostenibile e del Piano nazionale di ripresa e resilienza per un ammontare di 11 milioni, sufficienti per avviare una sperimentazione con alcuni autobus elettrici: l’obiettivo è arrivare a 15 mezzi entro il 2026, avendo così il tempo di formare e assumere nuovo personale e fare le valutazioni necessarie rispetto alla sede.

Questo però è solo un tassello verso un modello di trasporto più sostenibile. Il miglioramento dell’offerta del trasporto pubblico deve necessariamente andare di pari passo con un cambiamento nel modo di utilizzare il trasporto privato da parte di cittadini e turisti. Da questo punto di vista sta avendo successo la navetta per i Piani d’Erna e Linee Lecco insieme alle amministrazioni comunali di Abbadia Lariana, Ballabio, Lecco e Mandello, sta lavorando per una sistemazione della mobilità dei Resinelli con la riorganizzazione dei posteggi e un incremento del trasporto pubblico d’estate in particolare nei fine settimana. Anche le varie edizioni del “Ti porto io” hanno dato segnali incoraggianti e grazie al bando Eco di Cariplo potranno essere approfondite le sperimentazioni fatte fin qui.
M.V.
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