Amarcord: i comizi di Carlo Colombo con Paolo Frajese

Nel ventennale di “Tangentopoli” che con l’operazione “Mani pulite” ha segnato la fine della prima Repubblica e ha fissato un cammino di declino dei partiti, merita di essere ricordato un esponente politico della Democrazia Cristiana che apparteneva alla generazione delle scelte di campo chiare e motivate, dei comizi nelle piazze gremite di attenti ascoltatori.
Sono già passati diversi anni dalla scomparsa del prof. Carlo Colombo, sulla breccia politica per la D.C. nell’immediato dopoguerra 1945, capogruppo in Consiglio Provinciale di Como, vice presidente dell’Azienda Turismo di Lecco, candidato al Parlamento nel 1968, impegnato a Roma negli uffici di piazza del Gesù e stretto collaboratore dell’on.le Adolfo Sarti, nonché responsabile nazionale del settore SPES (propaganda e stampa) della D.C., con forti influenze nella RAI TV.
Carlo Colombo aveva conosciuto la politica da ventenne nel 1943, dall’Azione Cattolica alla D.C. ancora clandestina: è stato protagonista dei comizi della ricostruzione democratica, quelli dai toni vibranti e appassionati nelle piazze gremite con gente curiosa di conoscere la libertà di parola, di critica, di confronto. Aveva una voce calda, robusta, incisiva, un parlare sicuro, convincente, con frasi scandite. Per questo la D.C. nazionale, su incarico affidato da Sarti, aveva impegnato Colombo in diverse campagne anche nel Sud d’Italia.


Carlo Colombo con Paolo Frajese

Nelle politiche del 28 aprile 1963, in comizi nella provincia di Foggia, ebbe al suo fianco un dirigente della D.C. giovanile di Roma, Paolo Frajese, divenuto popolarissimo mezzobusto della RAI sul TG1. Quest'ultimo, anche lui scomparso, ebbe modo di ricordare ad un cronista lecchese, in un incontro in Valtellina dove era presente per un convegno di Confindustria, l’amicizia con Carlo Colombo, dichiarando in proposito: “L’esperienza di oratore di Carlo mi è stata utile anche nelle mie prime apparizioni TV”.
Carlo Colombo ha insegnato per anni Lettere all’Istituto Tecnico Industriale “Badoni” di Lecco. Candidato nel 1968 alla Camera dei Deputati, non venne eletto; doveva già essere in lizza nel 1963, e la nomina a parlamentare sarebbe stata allora più probabile per ruoli interni delle varie correnti democristiane. Alla sua scomparsa Colombo risiedeva in viale Turati dal 1960, ma il suo cuore era rimasto al vecchio Lazzaretto di via Leonardo da Vinci dove era cresciuto e dove aveva imparato il linguaggio asciutto e concreto della gente, il gusto delle cose semplici e buone, un richiamo che tornava sovente nei comizi per cui la D.C. lo aveva chiamato. Frajese ricordava, in particolare, quello tenuto in piazza, gremitissima di braccianti agricoli, della rossa Cerignola, in provincia di Foggia, Comune natale del grande sindacalista Giuseppe Di Vittorio. Sono memorie dimenticate, ma forse non troppo, di comizi di altri tempi e di altri anni, più densi e caricati di valori e di libertà.
Guardando la foto ora pubblicata, Paolo Frajese commentò: “Sì, ricordo benissimo Carlo Colombo. L'istantanea deve essere stata scattata a Foggia o, comunque, in una città delle Puglie, e guarda quanti capelli avevo; ero da due anni alla RAI, essendo stato assunto nel 1961, e facevo già qualche piccolo servizio. Eravamo stati mandati per la campagna elettorale del 28 aprile 1963, per una serie di comizi in centri importanti e anche politicamente difficili, dalla SPES nazionale con l’on.le Adolfo Sarti, più volte eletto al Parlamento nel collegio di Cuneo e anche ministro nei Governi della Repubblica”.
A.B.
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