Maggianico: il circolo Figini 'riparte' con tante iniziative e un appello ai giovani

Antonio Pattarini
L'ultima mostra in ordine di tempo è stata inaugurata giusto sabato, grazie all'iniziativa del giovane Daniele Re. E anche questa è una prova della voglia di ripartire del circolo Fratelli Figini, nel cuore di Maggianico, da sempre un importante luogo di incontro e di aggregazione che ha sofferto non poco il periodo pandemico, con tutte le conseguenti restrizioni. Nato nel periodo fascista come dopolavoro intitolato a Luigi Audiffredi, successivamente è diventato dell'Enal, per poi venire acquistato nel 1970 dalla Cooperativa Assistenza Lavoratori.
"Inutile nascondere come questi due anni siano stati difficili anche per noi" ha commentato Antonio Pattarini, "storico" socio e attuale consigliere. "Non solo per noi ovviamente, ma per tutti i circoli che si basano quasi esclusivamente sull'impegno dei propri membri. Fino a qualche tempo fa eravamo almeno venti soci attivi, ora siamo in cinque. Abbiamo tre dipendenti per poter tenere aperto dal mattino alle 7.00 sino alla sera alle 23.00 e questo genera costi, ma lo facciamo perchè questo è un punto di riferimento in tutto l'arco della giornata, perchè molte persone sole si trovano a casa qui, ma è stato un periodo veramente duro. Le chiusure totali in pratica qui hanno significato "vacanza", quelle parziali hanno invece limitato moltissimo l'afflusso degli utenti anche per il timore dei contagi, quindi gli incassi sono stati inferiori al solito, a livello del 30% in meno. Abbiamo avuto un sostegno da parte dello Stato, con il Governo di Conte, quando sono arrivati 10 mila euro che hanno dato una mano".
Per il presente e il futuro, il Figini punta gli occhi sui giovani, vera nuova linfa per il locale, oltre che sulle attività storiche. "Adesso ci auguriamo che la situazione vada sempre migliorando, incrociamo le dita, sembra la volta buona" ha proseguito Pattarini. "Abbiamo già ripreso le nostre iniziative culturali, continuano il gioco delle bocce e delle carte al piano terra. Certo, sono piccole gocce, ma fanno ben sperare perchè c'è anche una bella partecipazione dei giovani. Esempio concreto sono le due mostre che abbiamo organizzato con Daniele Re, una in autunno e una ora, con il supporto di storici fotografi lecchesi quali Luigi Erba, unendo così, grazie ad una passione, due generazioni differenti. Qui abbiamo voglia di integrare le nuove leve, abbiamo bisogno di loro. L'invito è aperto a tutti i giovani che hanno proposte, questo spazio è a disposizione per loro, con l'unico obiettivo di tenerlo attivo con iniziative culturali e di intrattenimento. Senza di loro realtà come queste rischiano di morire, ci vuole un passaggio di testimone ma allo stesso tempo va creato in loro l'interesse di portare avanti attività storiche come questa, serve dialogo e passione".
Non solo iniziative proposte direttamente dal circolo, comunque, ma anche da associazioni esterne che portino vivacità all'interno delle sue mura. "Oggi abbiamo già degli esempi di realtà che vengono a utilizzare i nostri spazi, anche gratuitamente. Per esempio il coro Auser viene qui e fa le prove. Spaziamo in tutti i campi e vogliamo ampliare l'offerta" ha concluso Pattarini, con l'invito ai lecchesi in cerca di locali per attività ludiche e culturali a farsi vivi. "Suggerisco a chiunque abbia un'idea di venire qui e fare quattro chiacchiere. Ai giovani che hanno esposto, ad esempio, non abbiamo chiesto nulla, perchè sappiamo che per loro i costi sarebbero alti. Ragazzi di Lecco, venite, anche solo per uno scambio di idee, il campo non è limitato nel modo più assoluto".
Intanto, si pensa a nuovi progetti originali da proporre nell'arco della stagione 2022 nel cuore di Maggianico. Non solo bar quindi, ma focus sull'aggregazione in tutte le sue forme.
A.G.
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