Valgreghentino: Elena Fustella conquista il 50° titolo italiano. Ad Ancona 2 successi

Elena Fustella
Elena Fustella fa 50. Un traguardo significativo quello raggiunto - e già ulteriormente superato - dalla forte podista valgreghentinese, 60 anni compiuti nei mesi scorsi, che giovedì, sulla pista del Palaindoor di Ancona, ha conquistato il suo 50° titolo italiano grazie all'ennesima prova eccezionale nei 1.500 metri piani. Non contenta, il giorno successivo ha "bissato" trionfando anche nella gara dei 3.000 metri chiusi in 12'15"58, portando in alto ancora una volta i colori dell'Atletica Lecco per cui corre nella categoria Master.
"Per me ogni vittoria è stata importante, ma quella di giovedì ha assunto davvero un sapore speciale" ci ha detto Elena, rientrata a Valgreghentino nelle scorse ore dopo la trasferta nelle Marche. "Questi ultimi due successi sono arrivati in maniera relativamente facile, ma quando mi sono presentata ai blocchi di partenza non potevo saperlo: la tensione era comunque alta, so bene che ogni gara è a sè e che ognuna presenta delle componenti di novità, anche sul fronte delle "rivali". Sono felicissima e soddisfatta, non poteva andare meglio".
Dopo lo "stop" dovuto all'emergenza pandemica, per Elena Fustella il ritorno alle gare aveva coinciso con un altro exploit, ovvero con il record italiano nei 3.000 metri piani battuto a Trento al 45° Gran Premio Estivo del Mezzofondo. E la "spedizione" ai Campionati Italiani di Ancona, come dicevamo, è andata ancora meglio.
"Al traguardo dei 100 titoli non arriverò mai, quindi mi tengo stretta questi ultimi due successi" ha proseguito l'atleta. "Più passa il tempo, più si fa difficile per me, ma al momento non ho intenzione di fermarmi. Se tutto andrà bene penso che potrò correre ancora per qualche anno, poi resterò comunque nel mondo dello sport. A Lecco ho la fortuna di allenarmi con la mitica Maria Righetti e con tanti ragazzi forti e determinati, che ogni giorno mi danno lo stimolo per andare avanti e crescere, con l'obiettivo di provare ad accorciare le distanze che mi dividono dai migliori". "Lavorare in un contesto del genere non può che far bene - ha concluso - pertanto finchè mi sarà possibile proseguirò su questa strada, cercando sempre nuove vittorie. Dopodichè mi concentrerò su altro, ma certamente l'atletica resterà sempre il mio habitat naturale".
B.P.
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