Caso Gilardi: il processo sarà video-registrato ma per la difesa a Lecco verrebbe 'turbato'

L'avvocato Stefano Toniolo
All'esito dell'udienza odierna ciò che è certo è che il processo verrà registrato e dunque, probabilmente, poi trasmesso in Tv. Dove si svolgerà è il nodo da sciogliere.
L'avvocato Stefano Toniolo, difensore dell'inviata Nina Palmieri, terminata l'udienza ha chiarito quali siano state le “condizioni ambientali” che hanno portato le difese a presentare istanza di rimessione alla Suprema Corte di Cassazione: “Se la Corte dovesse decidere che il processo non si farà a Lecco si andrà a Brescia ai sensi dell'articolo 11 del codice di procedura penale. Senza alimentare alcuna polemica abbiamo fatto presente le varie situazioni sia di possibile turbativa dell'aspetto pubblico del processo, sia anche di possibili condizionamenti rispetto alle scelte che dovrà assumere il giudice rispetto a un processo che riguarda indirettamente un suo collega”.
Il riferimento è al giudice tutelare del Tribunale di Lecco che ha nominato l'avvocato Elena Barra come amministratore di sostegno del professor Carlo Gilardi. “Con questo non vogliamo dire che questo giudice si sia assolutamente esposto. È una questione teorica, non ad personam. Però ci sembra anche una questione di buon senso che non sia questo Tribunale a decidere questa fattispecie”.

Anche l'avvocato Elena Ammannato, legale che tutela gli interessi della collega Elena Barra, persona offesa in questo procedimento, ha rilasciato un commento sull'argomento: “Secondo noi la loro difesa ha cercato un po' surrettiziamente di spostare il thema probandum: per verificare la sussistenza dell'esimente devo andare a sindacare e vedere se l'amministratore di sostegno ha lavorato bene e quindi se ha lavorato bene il giudice tutelare che è appartenente nello stesso foro. Sono state addotte anche ragioni di ordine pubblico con riferimento a due manifestazioni che si erano organizzate per Carlo Gilardi. Ci viene da dire che manifestazioni si sono poi concretizzate in un numero di partecipanti che non hanno superato la decina. Per quanto riguarda anche i gruppi social che sono stati menzionati nell'stanza (parliamo del “Comitato per la Libertà Carlo Gilardi”) il Comitato è composto da 7 persone, mentre il gruppo è composto da 200 membri. Insomma non sono le ragioni di ordine pubblico che la Cassazione ritiene a fondamento di un clima ambientale caldo tale per cui si richieda la translatio iudicii”.
F.F.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.