Calolzio: semaforo di Vercurago e camion al Pascolo, Ghezzi non si ferma ai 'no' di Lozza. Proposto un tavolo con Lecco

Il passaggio di un mezzo pesante all'incrocio del Pascolo
Marco Ghezzi vuole andare alla resa dei conti, intenzionato a non soccombere ai “niet” dell'amministrazione di Vercurago: martedì sera ha chiesto alla Commissione territorio mandato per aprire un tavolo con il suo omologo del comune dirimpettaio nonché con il primo cittadino di Lecco Mauro Gattinoni. Il tema? Ovviamente la viabilità, con la proposta di eliminazione del semaforo di Vercurago e la necessità di addivenire ad un accordo anche per la gestione del traffico pesante interno alla frazione calolziese di Pascolo, “al servizio” dell'area industriale della municipalità confinante.
Se il primo nodo è storico – e Ghezzi e compagni mal hanno digerito l'essere stati esclusi dal sopralluogo effettuato da Anas per valutare la situazione alla luce della raccolta firme avviate per chiedere interventi “tampone” in attesa della realizzazione del tunnel della nuova Lecco-Bergamo – il secondo problema rischia anch'esso di cronicizzarsi se non saranno previsti correttivi.
Come già argomentato – QUI l'articolo – al centro dell'attenzione vi è la pericolosità dell'incrocio dinnanzi la chiesa parrocchiale del Pascolo, con le protezioni e gli arredi del bar posto all'angolo ripetutamente danneggiati dal passaggio degli articolati che, in manovra, si trovano ad invade la corsia di marcia opposta mettendo a repentaglio la sicurezza stradale.
“Due settimane fa ho avuto un colloquio con il sindaco di Vercurago” ha spiegato, in commissione, Ghezzi. “La nostra proposta era di dividerci l'onere: noi prendevamo il traffico pesante in entrata, loro l'uscita rendendo percorribile via San Mauro. Mi sembrava un principio equo, avrebbe ridotto il peso su quell'incrocio. Il sindaco di Vercurago ha risposto no”.
Pur non negando il problema – collegato comunque a una quindicina di passaggi giornalieri – Paolo Lozza, per iscritto, ha suggerito ai calolziesi due proposte sintetizzare da Ghezzi con l'espressione “tenetevi voi tutto il traffico sopra le 3.5 ton”.
Nel testo si legge: “la prima soluzione riguarda la realizzazione di un senso unico, anche solo per gli autocarri superiori alle 3.5 ton, con ingresso da via Donizetti proseguendo con direzione obbligatoria per via Trento (così da evitare la svolta a destra responsabile dei danni al marciapiede), inizio via Moggio verso via Piave, via Martiri della Libertà, via Trieste e via Cavour con obbligo di proseguire per tutta la via fino all'intersezione con via Mazzini, zona Cartiera dell'Adda (…). La seconda opzione riguarda invece la realizzazione di un senso obbligatorio per gli autocarri superiori alle 3.5 ton sia in entrata che in uscita solo sull'asse via Donizetti-via Trento-via Moggio. Questa soluzione eviterebbe svolte all'incrocio con via Donizetti, ridurrebbe il traffico nell'intero quartiere e permetterebbe l'accesso e l'uscita dei mezzi dalla rotatoria di via Mazzini-De Gasperi-Donizetti”.
Per sostenere la non fattibilità della proposta calolziese di permettere il passaggio dei mezzi pesanti su via San Mauro, l'amministrazione di Vercurago fa notare che: “il divieto di transito agli autoarticolati di massa superiore alle 3.5 ton è in essere da oltre 40 anni, quindi ben prima dell'istituzione del senso unico e del marciapiede (2019), realizzati per la sicurezza dei pedoni. Il divieto è stato a suo tempo applicato a causa: dell'insufficiente larghezza della corsia (…) e della difficoltà del superamento del passaggio a livello, anche su segnalazione dell'allora FFSS, in relazione ai numerosi incidenti di danneggiamento delle strutture e dell'altezza della linea di alimentazione elettrica (5-5.50 m) che impedisce il transito di carichi eccezionali fuori misura. Pertanto – scrive ancora Lozza – indirizzare il transito pesante attraverso un passaggio a livello appare oggi in contraddizione con l'esistenza di vari sottopassi ferroviari nelle vicinanze, realizzati proprio per eliminare i passaggi sulla linea ferroviaria”. In aggiunta, per i mezzi diretti verso la Tangenzialina di Calolzio, sono state sottolineate da Vercurago ulteriori criticità legate in via principale all'allungamento del tragitto, all'immissione sulla sp639 e al possibile allineamento di più mezzi al passaggio a livello che porterebbe al blocco di via Adda e del lungolago, utilizzati quali alternative alla provinciale.
Non accoglibili, per questioni di sicurezza dei suoi residenti, per Ghezzi, le proposte dell'amministrazione confinante che non terrebbero conto dell'assenza di marciapiedi in alcuni tratti delle vie interessate dalla riorganizzazione viabilistica suggerita così come del calibro ristretto di alcune arterie.
“Ognuno tutela i suoi cittadini” ha sottolineato il presidente della Commissione Marco Bonaiti, rimarcando di non ritenere democratica la scelta unilaterale di rendere via San Mauro a senso unico e non percorribile dai mezzi pesanti, visto che gli stessi devono comunque raggiungere l'area industriale di Vercurago. Sottolineando altresì che il tessuto produttivo sia da salvaguardare e nessuno voglia danneggiare le imprese, il leghista ha condannato l'atteggiamento di chi sarebbe rimasto arroccato sulle sue posizioni anche dinnanzi alla proposta per una soluzione condivisa avanzata da Calolzio.
“Siamo in un punto di non ritorno” ha chiosato Ghezzi, chiedendo – come anticipato – il mandato per aprire un tavolo allargato anche a Lecco, per discutere congiuntamente di tale questione (che verrà delineata anche ai cittadini del Pascolo per raccogliere l'opinione dei residenti) e del semaforo.
Ha chiesto tempo  – polemizzando sui documenti non messi a disposizione preventivamente – il consigliere di Cambia Calolzio Diego Colosimo, mentre Sonia Mazzoleni di Cittadini Uniti ha spiegato come, a suo giudizio, i temi dovrebbero essere tenuti separati, suggerendo per la questione di via Donizetti di proporre a Lozza una sperimentazione.  Il problema della sp639 secondo l'ex assessore, invece, si risolverà solo con l'attraversamento. Ad oggi, a suo giudizio, non è possibile far scorrere ulteriormente, per ragioni di sicurezza, il traffico in un centro abitato come Vercurago.
Entrambe le opposizioni si sono comunque riservate di far avere una risposta al sindaco, intenzionato comunque a non fermarsi dinnanzi al “muro” innalzato dai “vicini”.
A.M.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.