Tavolini tavolate tavoloni
Cara Leccoonline
Questa emergenza crea privilegi che non finiscon mai
Parlo dei tavolini tavolate tavoloni su suolo pubblico, a sottrazione di suolo pubblico
Bandi, ristorni, sostegni, bonus e appunto spazi pubblici a servizio privato.
Nessun criterio oggettivo, nessuna compartecipazione al fatturato, solamente continuo e immotivato privilegio per troppi, ma non tutti, esercizi
Trasformare piazze, marciapiedi, vie, vicoli, parcheggi, in spazi commerciali. Occupazioni straordinarie e temporanee che si son dilatate in un definitivo di fatto
Abbiamo tavolini, tavolate e tavoloni che costringono i cittadini a fare gli slalom addirittura nelle zone pedonali e ztl che nemmeno a Trastevere le aree libere e di passaggio son così tanto sacrificate
In zone ad alta scarsità di parcheggi liberi in rapporto alla densità abitativa, ne vengono sottratti di esistenti inglobando addirittura nei dehors i caratteristici tigli pubblici ma ora sottratti al pubblico.
È ora, ben prima della primavera, di tornare alla normalità e addirittura a qualcosa di meglio.
Per preferire lo spazio pubblico e per tutti, a quello di pochi e commerciale.
Preferire l'arredo urbano a servizio del cittadino a quello per il consumatore.
Spazi oltre che lasciati maggiormente liberi, anche utilizzati per iniziative ludiche, culturali, estemporanee per il cittadino, il turista:
Piccole fiere, giochi di strada, concerti, esposizioni di tradizioni locali, degustazione prodotti tipici, vecchi mestieri, teatro, arrampicata, balli, madonnari, parcogioco temporaneo per bimbi, letture a alta voce, skate, arte, biliardino, volley, basket, corsi di cucina, giocoleria, pranzi comunitari.
Magari queste cose, solo per fare esempi, permettono di ricavare soldi per gli arredi urbani ect e chissà magari attirano più persone che poi frequentano anche gli esercizi commerciali
Questa emergenza crea privilegi che non finiscon mai
Parlo dei tavolini tavolate tavoloni su suolo pubblico, a sottrazione di suolo pubblico
Bandi, ristorni, sostegni, bonus e appunto spazi pubblici a servizio privato.
Nessun criterio oggettivo, nessuna compartecipazione al fatturato, solamente continuo e immotivato privilegio per troppi, ma non tutti, esercizi
Trasformare piazze, marciapiedi, vie, vicoli, parcheggi, in spazi commerciali. Occupazioni straordinarie e temporanee che si son dilatate in un definitivo di fatto
Abbiamo tavolini, tavolate e tavoloni che costringono i cittadini a fare gli slalom addirittura nelle zone pedonali e ztl che nemmeno a Trastevere le aree libere e di passaggio son così tanto sacrificate
In zone ad alta scarsità di parcheggi liberi in rapporto alla densità abitativa, ne vengono sottratti di esistenti inglobando addirittura nei dehors i caratteristici tigli pubblici ma ora sottratti al pubblico.
È ora, ben prima della primavera, di tornare alla normalità e addirittura a qualcosa di meglio.
Per preferire lo spazio pubblico e per tutti, a quello di pochi e commerciale.
Preferire l'arredo urbano a servizio del cittadino a quello per il consumatore.
Spazi oltre che lasciati maggiormente liberi, anche utilizzati per iniziative ludiche, culturali, estemporanee per il cittadino, il turista:
Piccole fiere, giochi di strada, concerti, esposizioni di tradizioni locali, degustazione prodotti tipici, vecchi mestieri, teatro, arrampicata, balli, madonnari, parcogioco temporaneo per bimbi, letture a alta voce, skate, arte, biliardino, volley, basket, corsi di cucina, giocoleria, pranzi comunitari.
Magari queste cose, solo per fare esempi, permettono di ricavare soldi per gli arredi urbani ect e chissà magari attirano più persone che poi frequentano anche gli esercizi commerciali
Paolo Trezzi