Premana: il Giir di Mont veste i bambini di una scuola in Kenya

C'è anche l'impronta del Giir di Mont - e dunque di Premana - nel progetto solidale che ha consentito di "vestire" ben 600 bambini della Primary School di Kyambogo (Kenya) con tute da ginnastica nuove di zecca, in aggiunta alle uniformi costituite da un vestito, una blusa e un panciotto per le femminucce, e pantaloni corti, una camicia e un maglione per i maschietti.

L'iniziativa, realizzata insieme all'organizzazione no profit austriaca run2gether e agli amici varesini di Africa&Sport, è stata resa possibile grazie ai fondi raccolti attraverso la vendita del libro "Giir di mont – Oltre la corsa" di Filippo Fazzini, che documenta in 24 capitoli, con 450 immagini, 88 articoli di giornale e 19 comunicati ufficiali, un cammino di passione costruito grazie alla forza di volontà, alle capacità e allo spirito di collaborazione di un paese intero, piccolo ma dal cuore grande.

Del resto in merito alla famosa gara di Premana, considerata come una delle primissime skyrun, ce ne sono di cose da raccontare: nata come scommessa nel 1961 e cresciuta esponenzialmente dall'inizio del nuovo millennio, nel 2017 ha ospitato ben due campionati del mondo di corsa in montagna; nel mezzo 18 edizioni "moderne" che l'hanno consacrata tra le più blasonate gare di mountain running a livello nazionale e internazionale.

Soltanto l'emergenza Covid è riuscita a fermarla, per due anni consecutivi, senza però intaccare lo spirito di solidarietà degli organizzatori che, alla luce di quanto raccontato inizialmente, ha saputo spingersi ben oltre il territorio di Premana. Questa volta, infatti, è arrivato fino in Kenya, nella scuola di Kyambogo che run2gether sostiene fin dal 2013 offrendo la possibilità a centinaia di bambini di studiare e crescere in un ambiente sicuro: oltre alle eleganti tute da ginnastica, in questa occasione l'organizzazione austriaca ha consegnato loro anche scivoli e altalene per le pause dalle lezioni, che i piccoli alunni hanno già avuto modo di utilizzare con un enorme sorriso sul volto e un pensiero riconoscente a una terra, quella premanese, tanto lontana sulla cartina geografica quanto vicina con il cuore.
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