Lecco: attivisti in piazza per un 'flash smog' per chiedere rispetto per l'ambiente

Le polveri sottili in tutta la Lombardia sono alle stelle e la siccità non aiuta. Un tema ricorrente negli ultimi anni, che continua a tormentarci perché concreto. A Lecco non piove da più di un mese. Questo pomeriggio, in piazza Garibaldi, per sensibilizzare i cittadini al tema dell'ambiente, sono scesi in campo i ragazzi di Legambiente insieme ai "Fridays for future" supportati dal "Gruppo aiuto mesotelioma" guidato da Cinzia Manzoni. La compagine ha messo in scena un impattante flash mob.

Alle ore 16 gli attivisti si sono posizionati in piazza, indossando tute bianche e sfoggiando due striscioni con le scritte: "Liberi di respirare" e "Basta amianto". L'evento è stato riproposto per tre volte al grido di "Ci siamo rotti i polmoni". Anche sulle mascherine bianche sono comparse scritte nere anti smog. L'iniziativa è parte della più ampia "Apriti cielo", promossa oggi in alcune città del territorio che hanno aderito a Rete ambiente Lombardia.

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Il "flash smog" è stato proposto anche a Milano,Varese, Brescia, Lodi, Cremona e Bergamo. Tra le proposte del pomeriggio, l'invito a firmare la petizione lanciata su Change.org "Apriti Cielo, noi siamo l'aria che respiriamo" per sensibilizzare la politica al cambio di passo per questa tematica. L'evento si è svolto in concomitanza con il banchetto allestito dal Distretto culturale del Barro in occasione della giornata nazionale della prevenzione allo spreco alimentare (QUI l'articolo).

"La qualità dell'aria dei capoluoghi è molto bassa, siamo al di sotto dei limiti suggeriti dall'Oms. Siamo in piazza a chiedere ai cittadini e alle istituzioni di prendere provvedimenti subito per migliorare la qualità dell'aria che noi respiriamo" ha spiegato Laura Todde, presidentessa di Legambiente Lecco: I fattori più incidenti sembrano essere i trasporti e il riscaldamento domestico.

"A livello di città di Lecco l'amministrazione sta facendo dei passi avanti, siamo ad esempio la prima città italiana ad aprire il trasporto pubblico gratuitamente agli under 18. Chiediamo che il trasporto pubblico sia reso sempre più efficiente e che sempre più persone scelgano di spostarsi con i mezzi pubblici funzionanti e funzionali alla vita cittadina, lasciando a casa l'auto" ha proseguito. In questi due anni si è parlato parecchio di smog ed è stato dimostrato che l'incidenza di malattie respiratorie all'interno di aree densamente urbanizzate, covid compreso, è maggiore.

"Qualità dell'aria e salute dei cittadini sono legati da un legame indissolubile. Tutti dovrebbero essere interessati a questo tema. I cittadini possono nel concreto prendere decisioni immediate che permettano di liberare le città dal traffico e fare scelte anche come consumatori per esempio riguardo al cibo, evitare prodotti che provengono dagli allevamenti intensivi della pianura padana. Continueremo a collaborare col Gam di Lecco e altre associazioni, per tessere una rete di eventi sempre più concreti".

Ecco anche il pensiero di Cinzia Manzoni, del Gruppo aiuto mesotelioma: "Abbiamo voluto aderire perché crediamo che dobbiamo unirci a questa battaglia perché l'aria è troppo sporca, tutti noi dobbiamo iniziare a reagire e a sensibilizzare su questa cosa. Se non fai nulla la gente non sa, non sanno che realmente si può fare qualcosa, qualcuno ascolta i telegiornali, ma non basta, bisogna andare dalle persone. Ci siamo uniti anche per la petizione lanciata a livello regionale, per attirare l'attenzione dei politici e dei cittadini. Speriamo intanto che arrivi anche la pioggia, ma non basta a migliorare la situazione. Il tasso di inquinamento in regione è preoccupante.

Dobbiamo sempre di più salvaguardare i polmoni nostri e quelli delle nuove generazioni. Il motto di oggi è proprio no smog e no amianto. Per fortuna siamo supportati anche dai giovanissimi del "Fridays for future" che hanno capito l'importanza reale di questo tema. Siamo tutti insieme, coordinati da un unico scopo e da un unico slogan, per salvare il nostro pianeta. Penso che i lecchesi stiano recependo concretamente il problema, anche se molte volte alcuni fanno finta di niente. Purtroppo spesso, se non vedi con i tuoi occhi cosa vuol dire ammalarsi di mesotelioma, non comprendi realmente alcuni problemi legati al sistema respiratorio. Fortunatamente i giovani stanno capendo, e questo è fondamentale, noi crediamo molto nei giovani per far si che questo messaggio si diffonda sempre di più, ognuno deve fare il suo".
A.G.
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