Lecco 'dice no' allo spreco alimentare. Valgreghentino e Monte Marenzo i comuni più virtuosi

Il 5 febbraio è la Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. Il Distretto culturale del Barro ha promosso per quest'oggi alcune iniziative di sensibilizzazione, a Lecco e non solo. In città, fino alle 16.30, in piazza Garibaldi, è allestito un banchetto informativo con tanto di “mercato” con una postazione che distribuisce gratuitamente frutta e verdura con prodotti sani, ma non più vendibili nei supermercati.

Ma quanto cibo si spreca? In una famiglia italiana si stima che ogni settimana si buttino circa cinque euro di spesa, circa mezzo chilo di cibo. Siamo però sulla strada giusta: negli ultimi 10 anni, nelle case degli italiani, lo spreco alimentare si è ridotto del 25%. Ciò significa meno consumo di risorse naturali e minor emissione di gas nell'atmosfera. Con effetti immediati e positivi per il pianeta entro il 2030.

Grazie alla collaborazione con Silea è stato poi possibile mappare una serie di scarti, nello specifico analizzando i sacchi dell'umido. Dai primissimi dati si evidenzia un maggiore spreco in zone altamente urbanizzate, come Lecco e Galbiate. Chi invece ha l'orto, spesso riusa quel che avanza come compost. A tal proposito Monte Marenzo e Valgreghentino sono i comuni con lo spreco più basso pro capite.

Sul depliant in distribuzione sono ben evidenziati alcuni semplici gesti, che ci aiutano nella vita di tutti i giorni a sprecare meno cibo. Tra i più importanti quello di pianificare i pasti della settimana in base a quello che già si ha nel frigorifero ma anche: "Prima di buttare...annusa!" facendo attenzione alla dicitura "da consumarsi preferibilmente entro", che indica la maggior durata di qualità nel tempo del prodotto considerato. In ultimo, ma non per importanza, attivare la propria creatività in cucina, divertendosi a riciclare gli avanzi.

"Vogliamo sensibilizzare quante più persone possibile, da tempo come distretto del Barro ci impegniamo in questo tema, ci siamo fermati solo lo scorso anno, costretti a causa del Covid. Per la prima volta quest'anno ci siamo allargati anche agli altri comuni. La giornata di oggi è possibile grazie alla rete di associazioni presenti a Lecco ma anche a Civate, Garlate, Galbiate, Monte Marenzo e Valgreghentino. Le nostre azioni, seppur piccole, possono ridurre in maniere visibile lo spreco. Vogliamo arrivare a fine 2022 con il 30% di scarto in meno" spiega Veronica Cardullo del distretto del Barro.

"Con Legambiente stiamo diffondendo anche delle ricette particolari che i cittadini possono realizzare e alla Taverna ai Poggi, nostra partner, oggi c'è un menù dedicato realizzato con gli avanzi dei giorni precedenti. Riutilizzare ciò che normalmente viene buttato è l'obiettivo".
L'iniziativa – organizzata in collaborazione con Legambiente e Silea oltre a una serie di associazioni sensibili al tema - mira a coinvolgere anche le persone da casa. Il distretto del Barro ha infatti fornito un indirizzo mail al quale è possibile inviare delle ricette fatte con ingredienti altrimenti destinati ad essere buttati.

"Nella filiera ci sono molti collegamenti coi supermercati e con la Caritas per non sprecare il cibo ancora buono, ci sono dei punti di raccolta sul territorio. L'idea è quella di creare col distretto una filiera di fruttivendoli che a un certo punto della giornata abbassino la serranda dei negozi e regalino il cibo che non possono più vendere, per evitare che vada sprecato. Creare un progetto di sensibilizzazione concreto che duri per tutto l'anno è l'obiettivo, arrivando magari ad un marchio comune e una mappatura di queste realtà per dare un servizio costante. Nel 2016 avevamo realizzato una campagna di sensibilizzazione sulle doggy bag, invitando i clienti dei ristoranti a non buttare via il cibo avanzato ma a portarlo a casa, vorremmo riproporlo ampliando la rete di ristoranti" ha concluso Veronica Cardullo.
A.G.
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