Il 'lecchese' Mons. Assi nel libro su Candalino di Valbrona

C’è anche mons. Enrico Assi, a Lecco San Nicolò dal novembre 1958 all’estate 1976, nel libro appena uscito e dedicato ai seminaristi della diocesi di Cremona che dal 1937 al 1990 hanno trascorso le vacanze estive nel “castello” di Candalino, in Valbrona, la valle che scende ad Onno di Oliveto Lario. Mons. Assi lasciò il capoluogo manzoniano per divenire vescovo ausiliare di Milano, ma nel 1983 venne nominato titolare di Cremona.


La copertina del libro

Il momento culmine dell’episcopato di mons. Assi ha coinciso con la visita di Papa Giovanni Paolo II, nel giugno 1992, presso il santuario mariano di Caravaggio. Nello stesso anno, pochissimi mesi dopo, il vescovo moriva nel palazzo vescovile di Cremona. Dopo le esequie, celebrate dal cardinale Carlo Maria Martini, è stato sepolto nella cripta della cattedrale. Una lapide lo ricorda nella cappella dei sacerdoti di San Nicolò presso il cimitero Monumentale di via Parini.


Mons. Enrico Assi a Candalino di Valbrona con ragazzi della zona e i loro genitori

Sono ancora numerosi i lecchesi che lo hanno personalmente conosciuto come prevosto e protagonista di importanti interventi pastorali come la realizzazione del nuovo complesso Giovanni XXIII, le porte in bronzo della Basilica, opera del famoso scultore Enrico Manfrini, donate dalla Banca Popolare di Lecco in memoria di Mario Bellemo e inaugurate dal cardinale Giovanni Colombo. Inoltre si deve ad Assi il restauro radicale della storica canonica su piazza Cermenati e l’acquisto dell’area industriale ex Faini per il nuovo oratorio San Luigi e per opere sociali come la Casa della Carità. Mons. Assi ha trascorso periodi estivi di riposo a Candalino sino al 1990, due anni prima della sua scomparsa. Alcuni lecchesi possono collocare proprio lì l’ultimo incontro con lui.


Il nucleo centrale del seminario estivo

Il libro appena uscito presenta una ricca documentazione fotografica su Valbrona con immagini delle visite storiche dei cardinali ambrosiani Schuster, Montini, poi Papa Paolo VI e Martini. Valbrona, la valle delle sorgenti e dei boschi, come scriveva l’indimenticabile sindaco Carlo Lercari, era la base di partenza ideale per passeggiate ed escursioni verso i Corni di Canzo e le vette del triangolo lariano, come per le “discese” verso il lago sulla sponda di Oliveto Lario.


Il cardinale Ildefonso Schuster a Candalino

Nel tragico periodo bellico 1943-1945 Candalino non vide i seminaristi di Cremona ma ospitò il collegio San Carlo di Milano sfollato dalla metropoli per le continue incursioni aeree che devastavano l’abitato con numerose vittime e gravissimi danni.
C’era tra i sacerdoti del San Carlo don Egidio Valtorta, prete ambrosiano ordinato nel 1934, che ebbe un ruolo di coraggiosa assistenza nei tragici eventi della zona, nella fuga verso il confine elvetico attraverso i monti della Vallassina e del Triangolo Lariano, cercando di raggiungere il ramo del lago di Como che aveva il confine della Svizzera nelle vallate sovrastanti.


Il cardinale Giovanni Battista Montini

Era un tracciato probabilmente minore rispetto a quello della Val Ceresio, in provincia di Varese, che ha avuto il 30 gennaio scorso una pagina del Corriere della Sera, dove è stato sottolineato il coraggio delle “aquile randagie”, i boy scouts che accompagnavano ebrei e dissidenti su sentieri nascosti verso la Svizzera per fuggire alla prigionia e ai campi di sterminio. Don Valtorta ha concelebrato nella basilica di San Nicolò a Lecco con mons. Enrico Assi, nel marzo 1976, il funerale dell’onorevole Ugo Bartesaghi che era stato suo allievo nel collegio San Carlo.


La processione con la festa estiva di San Rocco a Candalino

Al giornalista Andrea Camurani, autore del menzionato servizio sul Corriere della Sera, il prof. Carlo Banfi, storico locale, ha dichiarato: “Nella sola provincia di Varese sono state probabilmente centinaia le persone riuscite a fuggire attraverso la rete Oscar, che partiva dal collegio San Carlo di Milano e si appoggiava sulle parrocchie”.
A.B.
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