Valmadrera: corrente elettrica per 100.000 euro 'rubata', benzinaio è assolto in Tribunale


Era accusato di furto (aggravato). Stando al capo d'imputazione, nell'arco di cinque anni, avrebbe consumato corrente elettrica per 100.000 euro senza pagarla. Quest'oggi, all'esito del processo celebrato con rito abbreviato, è stato però assolto. A finire dei guai, dopo un accertamento datato 20 settembre 2017, era stato il titolare dell'area di servizio Eni di via XXV Aprile a Valmadrera. Quel giorno, tecnici dell'Enel impegnati in una verifica sulla centralina in uso alla pompa di benzina, al bar e all'autolavaggio, avrebbero “scovato” un magnete, a loro giudizio installato per “manomettere” il contatore, permettendo così al gestore di usufruire di uno “sconto” in bolletta di circa il 50% del dovuto per la fornitura elettrica. Non solo, stando alla versione dei dipendenti della società erogatrice, il benzinaio avrebbe – durante il controllo – fatto anche sparire il “corpo del reato”, non essendo stato trovato il magnete dell'arrivo dei Carabinieri chiamati – come da prassi – per verbalizzare la supposta alterazione.
Assistito dall'avvocato Alessandra Carsana, l'imputato ha optato per il rito abbreviato, chiedendo però venisse svolta una consulenza tecnica. Si è difeso contestando, in primis, la veridicità stessa dell'accertamento compiuto, negando categoricamente di aver apposto il presunto dispositivo sul contatore e dunque di averlo poi asportato di nascosto prima dell'intervento degli uomini dell'Arma, comprovando il fatto attraverso i filmati estratti dalle numerose telecamere di sicurezza che presidiano la zona.
In ogni caso, il consulente tecnico ha inoltre poi escluso che un magnete possa influire su un contatore come quello installato alla stazione di servizio di Valmadrera. Da qui la richiesta di assoluzione avanzata dall'avvocato Carsana, accolta questa mattina dal giudice in ruolo monocratico Nora Lisa Passoni.
A.M.
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