Un sacco di apparenza
Cara Leccoonline
Dal 1 febbraio sono scattate le multe, anche salate - da 25 a 500 € - per chi conferisce malamente i rifiuti urbani nel sacco rosso e li espone per il ritiro nei giorni non indicati.
Non è così chiara l'efficacia e regolarità di queste multe, probabilmente contestabili, però è esplicito l'obiettivo: "controllo maggiore di quei comportamenti non ancora adeguati alle nuove regole che non rendono il sistema di raccolta equo, trasparente e più efficace" per usare le parole dell'assessora all'Ambiente Zuffi.
Ma è necessario che il cittadino impari, per una questione innanzitutto ecologica, a differenziare, carta, sacco rosso indifferenziato e plastica nel viola per il recupero e il riciclo.
Più il rosso è piccolo, a differenza degl'altri meglio è.
Tutto avrebbe un senso, la tariffa puntuale, le multe, gli annunci per una sostenibilità ad ogni pié sospinto ribadito dal Comune.
Poi però in una conversazione sul tema tra Paolo Strina ex sindaco di Osnago e Marco Peverelli ex Direttore generale di Silea, sebbene su Fb, l'ex Direttore "sentenzia" che oltre, oltre, il 60% del sacco viola, quindi la differenziata, torna al forno o in discarica.
Dato che stupisce l'ex sindaco che riteneva validi i controlli.
Controlli che lo stesso ex direttore spazza via con "sono aria fritta".
E dà dei dati, che ovviamente possiamo ritenere di prima mano: il 20% è frazione estranea, il 5% è alluminio e banda stangata, il rimanente plastica di cui solo il 35-40% riesce ad essere recuperata perché al momento non ci sono tecnologie valide.
Il bilancio economico (della raccolta differenziata) al momento è in negativo ma nessuno ha il coraggio di dirlo.
Chiude con una citazione di Greta: "bla bla bla e ancora bla".
Quindi il vero punto, concreto, su cui bisogna insistere da subito è la riduzione dei rifiuti.
Il resto, pare, sacco rosso, finti risparmi, annunci amministrativi di successi eclatanti son solo un sacco di apparenza. O no?
Dal 1 febbraio sono scattate le multe, anche salate - da 25 a 500 € - per chi conferisce malamente i rifiuti urbani nel sacco rosso e li espone per il ritiro nei giorni non indicati.
Non è così chiara l'efficacia e regolarità di queste multe, probabilmente contestabili, però è esplicito l'obiettivo: "controllo maggiore di quei comportamenti non ancora adeguati alle nuove regole che non rendono il sistema di raccolta equo, trasparente e più efficace" per usare le parole dell'assessora all'Ambiente Zuffi.
Ma è necessario che il cittadino impari, per una questione innanzitutto ecologica, a differenziare, carta, sacco rosso indifferenziato e plastica nel viola per il recupero e il riciclo.
Più il rosso è piccolo, a differenza degl'altri meglio è.
Tutto avrebbe un senso, la tariffa puntuale, le multe, gli annunci per una sostenibilità ad ogni pié sospinto ribadito dal Comune.
Poi però in una conversazione sul tema tra Paolo Strina ex sindaco di Osnago e Marco Peverelli ex Direttore generale di Silea, sebbene su Fb, l'ex Direttore "sentenzia" che oltre, oltre, il 60% del sacco viola, quindi la differenziata, torna al forno o in discarica.
Dato che stupisce l'ex sindaco che riteneva validi i controlli.
Controlli che lo stesso ex direttore spazza via con "sono aria fritta".
E dà dei dati, che ovviamente possiamo ritenere di prima mano: il 20% è frazione estranea, il 5% è alluminio e banda stangata, il rimanente plastica di cui solo il 35-40% riesce ad essere recuperata perché al momento non ci sono tecnologie valide.
Il bilancio economico (della raccolta differenziata) al momento è in negativo ma nessuno ha il coraggio di dirlo.
Chiude con una citazione di Greta: "bla bla bla e ancora bla".
Quindi il vero punto, concreto, su cui bisogna insistere da subito è la riduzione dei rifiuti.
Il resto, pare, sacco rosso, finti risparmi, annunci amministrativi di successi eclatanti son solo un sacco di apparenza. O no?
Paolo Trezzi