Calolzio: condannata a 4 anni e 2 mesi per i maltrattamenti nei confronti del...marito
Una 22enne tunisina, residente a Calozio, insieme al marito è stata quest'oggi condannata - all'esito del processo celebrato con rito abbreviato - alla pena di quattro anni e due mesi. A farla finire in Tribunale è stato proprio il rapporto a dir poco difficile con il coniuge; molteplici infatti, le richieste di intervento avanzate in passato al 112 per dirimere liti e tensioni, in un'escalation divenuta talmente ingestibile da far scattare, lo scorso agosto e su richiesta della Procura, le manette nei confronti della giovane, protagonista di svariati - e in molti casi violenti - episodi.
In estate per la donna si erano aperte le porte del carcere Bassone di Como dove ancora oggi si trova detenuta. Maltrattamenti in famiglia, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni le accuse di cui era chiamata a rispondere la 22enne, non nuova come del resto il consorte, per altre ragioni, alle Aule del palazzo di giustizia lecchese, dove stamani a rappresentarla c'era l'avvocato Simona Crippa.
Se la scorsa udienza il giudice Salvatore Catalano aveva rigettato la richiesta di perizia psichiatrica, il difensore aveva scelto di avvalersi del rito abbreviato. La discussione si era aperta con la requisitoria del PM Andrea Figoni che aveva chiesto la condanna della magrebina a quattro anni e otto mesi. Stamani la sentenza finale - un poco più mite - a carico della giovane, che dal carcere ha rinunciato a comparire all'udienza.
In estate per la donna si erano aperte le porte del carcere Bassone di Como dove ancora oggi si trova detenuta. Maltrattamenti in famiglia, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni le accuse di cui era chiamata a rispondere la 22enne, non nuova come del resto il consorte, per altre ragioni, alle Aule del palazzo di giustizia lecchese, dove stamani a rappresentarla c'era l'avvocato Simona Crippa.
Se la scorsa udienza il giudice Salvatore Catalano aveva rigettato la richiesta di perizia psichiatrica, il difensore aveva scelto di avvalersi del rito abbreviato. La discussione si era aperta con la requisitoria del PM Andrea Figoni che aveva chiesto la condanna della magrebina a quattro anni e otto mesi. Stamani la sentenza finale - un poco più mite - a carico della giovane, che dal carcere ha rinunciato a comparire all'udienza.
G.C.