Calolzio: consegnata la Medaglia d'Onore in memoria di Leandro Bazzi, internato in Germania

Ha fatto tappa anche a Calolzio questa mattina il Prefetto di Lecco Castrese De Rosa, impegnato nel suo "tour" sul territorio provinciale per consegnare le venti Medaglie d'Onore concesse dallo Stato Italiano in occasione della Giornata della Memoria ad altrettanti cittadini, militari e civili, che nell'ultimo conflitto mondiale sono stati internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra (QUI l'elenco completo). A riceverla, nel capoluogo della Valle San Martino, i famigliari di Leandro Bazzi, deportato nel 1943 in un campo tedesco dove è rimasto per due anni, come ha ricordato commossa la figlia Renata intervenuta per la cerimonia in sala civica insieme alle sorelle Silvia e Nadia.


Il sindaco Marco Ghezzi e il Prefetto Castrese De Rosa

"Non ha mai parlato di quello che ha vissuto in Germania, stava male al solo pensiero: si è sempre raccomandato con noi, però, per non farci mai sprecare il cibo, raccontando come nel lager fosse costretto a nutrirsi delle sole bucce di patate scartate dai nazisti. Era evidente quanto quei giorni fossero per lui fonte di sofferenza" ha detto Renata Bazzi.



Scomparso nel 1987, Leandro Bazzi aveva lavorato per una vita intera alla Sali di Bario, frequentando ogni giorno proprio quei locali - allora adibiti a mensa e spogliatoio - dove quest'oggi si è svolta la cerimonia di consegna della Medaglia d'Onore, rimessi a nuovo dall'Amministrazione Comunale ma ancora in attesa dell'inaugurazione ufficiale, che si terrà non appena sarà possibile completare il trasloco del Comando di Polizia Locale, che si insedierà al pianoterra. "Stiamo aspettando il collegamento della fibra, dopodichè potremo finalmente procedere" ha spiegato il sindaco Marco Ghezzi, annunciando anche che la sala civica sarà probabilmente intitolata al professor Albertoni.


Renata Bazzi

Tornando alla cerimonia, il momento odierno è stato aperto proprio da Sua Eccellenza Castrese De Rosa, che ha ricordato ancora una volta l'importanza di ricordare il passato per far sì che non si ripetano più pagine di Storia tragiche come quella della Seconda Guerra Mondiale. "Come ha dichiarato il Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese nel suo discorso del 27 gennaio, gli episodi di antisemitismo che recentemente hanno visto protagonisti anche alcuni adolescenti destano preoccupazione e devono spingerci a non abbassare la guardia, consapevoli dei gravi pericoli legati all'intolleranza e alla discriminazione, che ancora permangono nella nostra società" ha affermato il Prefetto. "Deve essere sempre alimentato l'impegno morale e civile per trasmettere alle nuove generazioni, soprattutto coltivando il ricordo, i valori della libertà, dell'uguaglianza e del rispetto di ogni persona, per contrastare ogni forma di odio razziale e negazione dei diritti umani. La consegna della Medaglia d'Onore è solo un piccolo gesto, che però racchiude un forte significato, per una società migliore".


La consegna della Medaglia



"Credo sia importante soffermarci proprio sul tema dei giovani, delle future generazioni" ha aggiunto il sindaco Marco Ghezzi, in fascia tricolore. "Noi adulti dobbiamo trovare gli strumenti per mantenere vivo il ricordo ed evitare che svanisca con il passare degli anni. Proprio oggi a scuola si è riunito un apposito comitato che dovrà impostare un lavoro atto a dare rilievo alle figure ricordate attraverso la toponomastica sul nostro territorio: gli studenti si occuperanno di realizzare una serie di descrizioni digitali sulla vita di ciascuna di loro, che potranno essere approfondite direttamente sui cartelli stradali, tramite un'app. Credo che anche questo - ha concluso - sia un bel modo per fare memoria e non dimenticare il passato".
B.P.
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