Draghi e il ritorno di Mattarella

Francamente dopo tutte le cerimonie di addio sapientemente organizzate e comunicate dagli uomini del Quirinale , un ritorno improvviso di Mattarella non me lo sarei proprio aspettato.
Tutti i segnali dicevano che lì ci doveva andare Draghi e Draghi stesso sembrava volerci andare con tutte le sue forze .
Per quanti sforzi facessero i Grandi Elettori per trovare un successore a Mattarella il loro profilo sembrava sempre insufficiente se paragonato a quello "inarrivabile" di Mario Draghi.
Quando dopo le prime votazioni a Draghi è stato chiaro che , anche dopo la quarta votazione il Parlamento non aveva nessuna intenzione di eleggerlo Presidente credo che il suo primo impulso sia stato di disappunto ( ma qui comincia la mia interpretazione dei fatti accaduti fra venerdì sera e sabato pomeriggio )
Per me Draghi all'idea di dover dipendere per esempio dal Capo dei Servizi deve aver effettivamente minacciato di andarsene sbattendo la porta.
Draghi, d'altra parte, sembra riconoscere solo due persone di rango superiore al suo : da un lato Mattarella, che gli ha affidato Palazzo Chigi, e dall'altro Berlusconi che gli ha aperto le porte della BCE.
Ma Berlusconi aveva già rinunciato : bisognava richiamare in servizio Mattarella.
Mi sembra spettacolare la rapidità con la quale tutti si sono uniformati alla volontà di Draghi :
- L'ha accettata Mattarella che dopo tanti No, nel giro di un pomeriggio ha detto Si
- L'ha accettata Salvini che nonostante volesse radici di centro-destra gli sono andate bene anche le radici di centro- sinistra di Mattarella
- L' ha accettata Casini che nonostante fosse lui stesso a un passo dall' elezione ha fatto subito un passo indietro applaudendo anche lui il rientro di Mattarella
Questa capacità di convincimento improvvisa e inarrestabile, dico la verità, mi spaventa un po'.
Antonio Conrater
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