Civate: fidanzati a giudizio per una lite con la barista. In aula presentano le loro scuse

Minacce, lesioni e violenza privata. Il tutto per una...brioches all'albicocca. Sarebbe stato infatti un semplice croissant l'input di una vivace lite scoppiata all'interno di un bar di Civate, dove il 2 settembre 2019, di prima mattina, si era presentata una coppia desiderosa di fare colazione.
Alla risposta negativa della barista, si sarebbe però scatenata la violenta reazione da parte dell'uomo e a seguire anche della sua fidanzata, denunciati alla locale stazione dei carabinieri e finiti a processo.
Stamani in tribunale a Lecco, al cospetto del giudice in ruolo monocratico Martina Beggio, è stata la presunta parte offesa a ripercorrere quel turbolento episodio, in parte filmato dalla stessa vittima con il telefonino. Un video finito nel fascicolo del pubblico ministero e visionato stamani in aula alla presenza di V.D.L, l'imputata classe 1987 che quella mattina si era recata all'interno del bar insieme all'allora compagno M.L., di di due anni più grande.
Quest'ultimo - secondo il racconto reso dalla barista - avrebbe subito mostrato un atteggiamento aggressivo, tanto da aver ribaltato il contenitore delle brioches, spingendolo all'indirizzo della parte offesa che, spaventata da quella condotta, avrebbe estratto il telefonino per riprendere la scena. Un gesto per nulla gradito ai due che a quel punto si sarebbero palesemente irritati, aggredendo verbalmente la donna che alla minaccia di un contatto fisico sarebbe stata costretta a darsi alla fuga all'esterno del pubblico esercizio, chiedendo poi aiuto ad alcune persone che si trovavano nei paraggi.
Un episodio che avrebbe segnato non poco la dipendente del bar, che ha confessato di aver faticato a riprendere il lavoro dietro al bancone, essendo rimasta particolarmente turbata dall'atteggiamento dei due, in particolare da quello dell'imputato che già in altre circostanze si sarebbe mostrato particolarmente critico e nervoso all'interno del bar civatese che frequentavano da un paio di mesi circa, da quando cioè si erano trasferiti nei paraggi dell'attività commerciale.
Stamani sul finire dell'udienza ha preso la parola la 35enne a giudizio, esprimendo pubblicamente le proprie scuse alla parte offesa anche da parte dell'altro imputato, impossibilitato a presenziare per motivi di lavoro. La barista si è dunque resa disponibile a rimettere la querela sporta all'indirizzo di entrambi. Se ne parlerà il prossimo 29 marzo quando è stata calendarizzata la prossima udienza penale.
G.C.
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