Lecco, congresso ANPI: il discorso del presidente tra memoria da sostenere e neofascismi da arginare

«La costruzione di una Memoria, non solo del ventennio fascista e della Resistenza ma dell’intero Novecento» conferma «quanto sia centrale, necessario e moralmente dovuto uno dei compiti che ci siamo dati per statuto». Considerato come la maggioranza delle nuove generazioni non conosca quella storia diventa quindi fondamentale il ruolo dell’Anpi, l’Associazione dei partigiani, ora che i partigiani non ci sono più per ragioni anagrafiche ma non perciò viene meno la necessità dell’insegnamento.

Enrico Avagnina

Nell’aprire i lavori del quindicesimo congresso provinciale dell’Anpi lecchese – nella sala di Teatro Invito – il presidente uscente Enrico Avagnina ha sottolineato come il racconto della lotta al fascismo e della Resistenza ai giovani sia sempre più necessario e doveroso: «E’ un compito enorme per le nostre forze, una goccia nel mare sterminato della formazione della Memoria e della cittadinanza». Però «non è un compito da iniziare, ma da continuare, basandoci ormai su un’esperienza più che decennale». Ribadito quindi l’impegno a continuare la collaborazione con le scuole, a proporre iniziative, a incontrare gli studenti. A questo proposito, sarà offerto agli insegnanti della provincia un corso di aggiornamento. Nel contempo sarà anche necessario un corso di formazione interno all’Anpi «perché non vorrei mai che dopo le nostre sollecitazioni non fossimo in grado di soddisfare la domanda di conoscenza che può giungerci dalle scuole: ricordiamoci quanto ci siamo detti anni fa e cioè che l’autorevolezza del racconto dei protagonisti diretti, i partigiani di cui non possiamo più disporre, può essere sostituita in parte solo da un’approfondita e articolata conoscenza delle Resistenze».

A causa della pandemia, tra l’altro, per ovviare all’impossibilità di attuare i previsti percorsi sui luoghi della lotta di liberazione cittadini con gli studenti sono state digitalizzate le mappe (Lecco città e Brianza, in arrivo il Lario) da utilizzare con le classi in regime di “dad”.
Oltre all’impegno nelle scuole, tra i compiti futuri dell’Anpi lecchese Avaganini ha indicato la continuazione del progetto di realizzazione di targhe sul percorso dei luoghi della Resistenza così come lungo i sentieri, mentre sono già in fase di studio iniziative per far conoscere l’attività culturale promossa negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso dal circolo “Piero Calamandrei” voluto e organizzato da Angela Locatelli e da Ulisse Guzzi, allora presidente dell’Anpi.
Nel suo discorso, il presidente ha ricordato anche le pubblicazioni uscite in questi anni sul periodo 1943-45 ma anche «un altro importante strumento di costruzione della memoria» che è stato la creazione del portale “Noi partigiani” promossa a livello nazionale da Gad Lerner e Laura Gnocchi, «al quele anche noi abbiamo contribuito con quattro video (interviste a Carla Roi di Dorio, Vilma Conti di Dongo, Federico Giordano “comandante Gek” e a Edgardo Benedetti, giovane partigiano di Acquate che ci ha lasciato nel 2020 e che con questa intervista continua così il suo impegno antifascista e dare il suo contributo all’Anpi di Lecco».

Inoltre, in occasione del 25 aprile, sarà disponibile sul sito dell’Istituto storico “Pier Amato Perretta” di Como e liberamente consultabile lo schedario del partigianato lecchese.
Avagnina si è anche soffermato sui temi nazionali «come le scelte travagliate» degli anni scorsi sul referendum che nel 2016 bocciò le modifiche alla Costituzione e che furono «scelte laceranti perché, a parte la restituzione di tessere da parte di molti, sul piano personale si sono interrotti delle conoscenze, amicizie, dei contributi di idee importanti per la nostra associazione» anche se «molti di questi fili sono poi riannodati, ma il ciclo della vita ci ha privato altre volte di questa possibilità come per il compagno Beppe Voltolini che voglio qui ricordare con stima e affetto».
Ribadita anche le necessità di applicare le leggi contro l’apologia del fascismo: «In quasi tutti i nostri congressi si sono manifestati momenti di inquietudine e di denuncia nel constatare le lungaggini, le incertezze che, dopo le prime affermazioni, caratterizzano ora l’iter di scioglimento della formazione neofascista “Forza Nuova” dopo l’assalto squadristico alla sede della Cgil a Roma. Quasi ogni quindici giorni c’è un documento di richiamo da parte della nostra segreteria nazionale alle forze politiche e al Parlamento perché si arrivi a una decisione».

Infine, dopo gli accenni al degrado del dibattito politico e alle incertezze sulla nomina del nuovo presidente della Repubblica, ha rilanciato il progetto di una grande alleanza democratica con altre associazioni sul tema dell’Europa e dei migranti: «Sono questi due obiettivi di lavoro che non possiamo tralasciare, che forse devono anche essere affrontati congiuntamente». Senza dimenticare le questioni della pace e del disarmo: «A volte nelle nostre commemorazioni o nei racconti che portiamo nelle scuole, anche quando trattiamo la resistenza armata, ci teniamo a descrivere i partigiani o le partigiane come dei giovani che per la loro età prima dell’8 settembre ’43 non avevano ancora un lavoro o, se lo avevano, non era quello di imbracciare un fucile mitragliatore, ma furono costretti ad armarsi per porre fine a una guerra che durava da trent’anni, considerando quella del ’15-’18 e le guerre coloniali. Raccontiamo anche come questi sentimenti siano stati tradotti dai Costituenti nell’articolo 11, ma oggi, di fronte alle notizie di aumento delle spese militari nonostante l’emergenza sanitaria e alle notizie sulle nostre responsabilità nella fabbricazione e nel commercio degli armamenti, dobbiamo incentivare le nostre iniziative e invito le nostre sezioni a creare alleanze e momenti di partecipazione anche su questi temi del disarmo e della pace per andare appunto verso la Costituzione».
D.C.
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