Calolzio: fermato a 2km da casa in lockdown fornì false generalità, condannato

Ha ammesso le sue colpe, chiedendo anche scusa ma…è stato condannato a 5 mesi e 10 giorni di reclusione con rito abbreviato. Protagonista di questa vicenda un quarantenne di origini marocchine residente a Calolziocorte che il 23 aprile del 2020, durante il primo lockdown, aveva fornito false generalità ad un controllo operato dalle forze di polizia. “Ero uscito per fare attività sportiva e per una passeggiata lungo il fiume” ha ammesso l’imputato questa mattina in tribunale al cospetto del Gianluca Piantadosi. “Poi sono stato fermato quando mi trovavo a due chilometri da casa. Ero spaventato, non volevo prendere la multa perchè avevo appena avviato il mio negozio da parrucchiere che era stato poi chiuso, avevo difficoltà economiche. Ho sbagliato, ho dato un nome falso”. Non è stato difficile risalire alla vera identità dell’uomo, dato che lo stesso aveva fornito agli operanti il suo numero di telefono.
Terminato l’esame dell’imputato, il giudice ha invitato le parti a concludere; la pubblica accusa -rappresentata dalla Vpo Caterina Scarselli- ha chiesto la condanna dell’uomo a 5 mesi e 10 giorni di reclusione con l’applicazione delle attenuanti generiche e considerata la scelta del rito. Di contro il difensore, l’avvocato Debora Piazza, ha chiesto al giudice l’assoluzione del suo assistito per particolare tenuità del fatto, chiedendo al giudice che non venisse considerata la contestata recidiva aggravata. Il giudice, ritiratosi in camera di consiglio, ha infine pronunciato sentenza di condanna per l’imputato alla pena di 5 mesi e 10 giorni di reclusione, riqualificando il capo d’imputazione con la recidiva semplice e ritenendo le attenuanti generiche prevalenti sulla contestata aggravante, nonchè al pagamento delle spese processuali.
B.F.
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