Morterone: account Google e binocolo, così i famigliari hanno trovato la macchina di Lello nella scarpata, recuperato il corpo

Saranno celebrati sabato alle 15 a Angera, in provincia di Varese, paese dove viveva, i funerali di Raffaele – Lello – Cirone, il 56enne trovato esanime nel pomeriggio di mercoledì nell'abitacolo della sua Nissan Juke, “volata” in un crepaccio profondo 200 metri sotto la sede della strada provinciale che da Ballabio si inerpica fino a Morterone.

Raffaele Cirone

La salma, è stata recuperata solo nella tarda mattinata odierna dai vigili del fuoco. Per portare a termine le operazioni sono servite quattro ore di lavoro e l'intervento di più squadre. In azione personale del nucleo SAF (speleo alpino fluviale) con l'ausilio dell'elicottero Drago 84 del Corpo fatto levare in volo da Malpensa. Una volta raggiunta la vettura tramite l'utilizzo di corde - vista la zona impervia - le squadre hanno utilizzato cesoie e divaricatori portatili per aprire dei varchi nella carcassa accartocciata, potendo così riconsegnare il corpo dei 56enne alla moglie e alla figlia, nonché ai fratelli che, per quindici giorni non hanno mai spesso di cercare Lello. Cirone mancava infatti da casa dal 4 gennaio. Uscito indossando le scarpe da trekking, non vi aveva più fatto ritorno. E proprio le calzature indossate hanno orientato l'attività “investigativa” condotta in autonomia da famigliari, dopo la denuncia di scomparsa presentata il 5 gennaio.

“Sapevamo che gli piaceva la montagna in generale, siamo andati a cercarlo senza precisi riferimenti in più posti” spiega il fratello Antonio, aggiungendo però di essere arrivati poi a Morterone grazie all'intuizione di un amico che ha suggerito di accedere all'account Google di Raffaele per ricostruire i suoi ultimi movimenti tracciati. “Nelle vita faceva il venditore. Venendo a Lecco per lavoro, si era poi affezionato a quel paesino di poche anime che sentiva vicino. Abbiamo scoperto che vi era tornato il giorno prima di sparire e si era anche fermato a mangiare alla Trattoria in cima alla strada. L'itinerario compiuto anche il giorno della scomparsa portava ancora lì. Ieri abbiamo quindi chiesto ai Carabinieri di accompagnarci: ci hanno scortato fino a su in auto ma non abbiamo trovato nulla. Della sua auto non c'era traccia. Abbiamo comunque deciso di tornare indietro a piedi e scendendo dopo la galleria, dove il paesaggio si fa spoglio, abbiamo notato un parafango e altri rottami, utilizzando anche il binocolo che avevamo portato proprio per le ricerche. E' così che abbiamo messo in allarme i vigili del fuoco”. Ed effettivamente la vettura ridotta ad un ammasso di lamiera era proprio la Nissan di Lello.

“Mio fratello era uno sportivo, camminava, andava in bicicletta, nuotava tanto da aver partecipato più volte alla traversata Angera-Arona. Era una persona solare e con tanti amici” sottolinea Antonio, convinto che Raffaele sia stato vittima di un terribile incidente salendo verso Morterone, in una giornata non ottimale dal punto di vista del meteo.
Tanti i messaggi di cordoglio ricevuti dalla famiglia Cirone, grata per le innumerevoli attestazioni di vicinanza ricevute durante le sue settimane di angoscia per le sorti di Lello, con le ricerche purtroppo esitate in una macabra scoperta.

A.M.
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