Calcio Lecco, il grido d'allarme di Di Nunno: 'Non ce la facciamo più'
Nuovo grido d'allarme da parte di Paolo Di Nunno e Cristian Di Nunno, rispettivamente patron e presidente della Calcio Lecco. Senza tanti giri di parole, i due massimi esponenti della società hanno confermato l'intenzione di abbandonare se non dovessero pervenire aiuti. Hanno inoltre specificato che il mercato invernale sarà contrassegnato soprattutto da cessioni e che la squadra si affiderà prevalentemente ai giovani per il resto del torneo.
“Sono qui insieme a mio figlio Cristian – ha dichiarato nel post partita di Lecco-Pro Vercelli (0-0) –. Voglio dire che la nostra famiglia è un po' in difficoltà. Sono stati due anni tristi per tutti. Per quanto riguarda il campionato cercheremo di valorizzare i giovani. Lasceremo tutto poichè il Lecco è povero ma il campo no, perchè fino al 2030 la struttura è mia, e se il Comune vuole utilizzarla deve sborsare 60.000 euro come toccava farlo noi. Ricordo che abbiamo realizzato questo campo in sintetico in un mese emettendo bonifico. Auguro che qualcuno ci offra una mano. Ci rivolgiamo anche ai tifosi. Non ce la facciamo più. Se non oggi, sarà domani o dopodomani ma la decisione è quella di abbandonare. Mi dispiace per i giocatori ma la famiglia Di Nunno non è più in grado di sostenere costi così alti”.
“Sono qui insieme a mio figlio Cristian – ha dichiarato nel post partita di Lecco-Pro Vercelli (0-0) –. Voglio dire che la nostra famiglia è un po' in difficoltà. Sono stati due anni tristi per tutti. Per quanto riguarda il campionato cercheremo di valorizzare i giovani. Lasceremo tutto poichè il Lecco è povero ma il campo no, perchè fino al 2030 la struttura è mia, e se il Comune vuole utilizzarla deve sborsare 60.000 euro come toccava farlo noi. Ricordo che abbiamo realizzato questo campo in sintetico in un mese emettendo bonifico. Auguro che qualcuno ci offra una mano. Ci rivolgiamo anche ai tifosi. Non ce la facciamo più. Se non oggi, sarà domani o dopodomani ma la decisione è quella di abbandonare. Mi dispiace per i giocatori ma la famiglia Di Nunno non è più in grado di sostenere costi così alti”.