Lecco: telefoni spariti da uno 'store', chiesta pena di 9 mesi

Nove mesi di reclusione oltre al pagamento di una multa pari a 300 euro. E' la richiesta di condanna avanzata stamani dal vice procuratore onorario Alessandro Figini del tribunale di Lecco, nei confronti di S.A., 39enne originario del Marocco, finito a giudizio per il presunto furto dei sei telefoni cellulari marca Iphone.
La vicenda risale a fine 2017 quando l'imputato lavorava per il punto vendita Mediaworld del Bione con la mansione di addetto al magazzino. Ebbene, secondo una tesi accusatoria ancora tutta da confermare, l'uomo si sarebbe reso responsabile della sparizione di sei degli undici smartphone mai più trovati, che avrebbe poi ''piazzato'' all'esterno, ottenendo dunque da quella vendita privata un illecito guadagno.
A ''stringere il cerchio'' intorno al responsabile del magazzino quale possibile responsabile del furto - come emerso nel corso del dibattimento - le indagini svolte dal Comando dei Carabinieri di Lecco che, avendo riscontrato ''attività'' su sei degli undici cellulari sottratti dal punto vendita Mediaworld (società costituitasi parte civile tramite l'avvocato Marco Della Valle del foro di Milano), sono riusciti a rintracciare i soggetti che avevano in uso materialmente il dispositivo. Sentiti a sommarie informazioni, alcuni avrebbero affermato di avere acquistato l'Iphone su un sito di vendita online e pare che a consegnarlo sia stato proprio l'imputato, al quale i Carabinieri sono risaliti grazie al numero di targa dell’autovettura utilizzata per le consegne.
Ha tentato di smontare il quadro accusatorio sostenuto dalla Procura, l'avvocato Marcello Perillo, difensore dell'imputato, che dopo aver messo in risalto la debolezza degli elementi probatori, ha chiesto l'assoluzione del 39enne ''per non aver commesso il fatto''.
Per conoscere la sentenza del giudice in ruolo monocratico Giulia Barazzetta, si dovrà attendere il prossimo 29 marzo.
G.C.
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