Covid e cure monoclonali: funziona la scoperta del mandellese Davide Corti

È stato scoperto dal mandellese Davide Corti - che da anni vive e lavora a Bellinzona dopo un periodo da ricercatore al San Raffaele di Milano - l'anticorpo monoclonale Sotrovimab, il cui uso è stato raccomandato in via condizionale dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per il trattamento del Covid-19 lieve o moderato in pazienti ad alto rischio di ricovero, inclusi quelli più anziani, immunocompromessi, con condizioni di base come diabete, ipertensione e obesità, nonchè quelli non vaccinati. Sotrovimab, utilizzato poche settimane fa anche per curare il dottor Galli, è un'alternativa a Casirivimab-Imdevimab, un cocktail di anticorpi monoclonali raccomandato dall'OMS a settembre 2021.


Davide Corti

"Un grazie a questo mandellese che, con i suoi studi, sta salvando tantissime vite", il commento del sindaco Riccardo Fasoli, orgoglioso di annunciare l'importante traguardo raggiunto da un concittadino. Il nome di Davide Corti, peraltro, era già balzato agli onori della cronaca nel marzo 2020, sempre nell'ambito della lotta alla pandemia: di lui (e dei suoi colleghi ricercatori) si era infatti parlato a seguito degli studi svolti nei laboratori della Humabs Biomed SA di Bellinzona, filiale della Vir Biotechnology, dove erano stati identificati alcuni anticorpi monoclonali umani in grado di riconoscere e neutralizzare il virus responsabile del Covid-19.
"Risultati promettenti", si era detto allora. Ora un altro successo, come sottolineato dall'OMS nel parlare del Sotrovimab: "Sono in corso studi sull'efficacia contro la variante Omicron, ma le prime ricerche di laboratorio dimostrano che mantiene la sua attività".
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